25 febbraio 2012

La Waterloo di Fabrizio Coppola: cercando la luce si evita il tracollo che ci insidia ogni giorno

Waterloo è il più recente album (anche se ormai è uscito da diversi mesi) di Fabrizio Coppola, cantautore milanese che ha debuttato nel 2003, e da molti è stato definito come uno dei più promettenti cantautori rock. Semplice promessa o conferma? Difficile dirlo visto che nonostante dischi di buona caratura il riscontro è sempre stato piuttosto circoscritto. Coppola è un artista molto attento alle tematiche sociali. Sensibile alle ingiustizie, sa indignarsi denunciando le discriminazioni. 
Come spiega lo stesso autore, Waterloo parla di sconfitte. In particolare della disfatta delle società costruite dall’uomo in cui quest’ultimo è divenuto solo un mezzo di cui servirsi. Il disco affronta abbondantemente problematiche sociali: La stupidità, ad esempio, sa far riflettere sulla paura delle diversità che per molti rappresenta ancora un male; il video di questo brano ne è un'ulteriore prova, è dedicato a Abba, un ragazzo straniero ucciso a Milano per il furto di una scatola di biscotti.
Con Respirare, lavorare (brano peraltro scelto da Pisapia per la sua campagna elettorale) viene trasmesso un altro messaggio, quello che non bisogna stare mai fermi altrimenti si rischia di restare fuori dalla vita sociale. Tra sonorità rock più o meno decise e ballate il disco alterna brani di denuncia (Al suolo) a tematiche di tipo esistenziale (La mia rovina) nel quale Fabrizio afferma di essere riuscito a codificare immagini che aveva in mente da tempo legate alla sua definizione di amore.
Suscita interesse la definizione di uomini formica... Ognuno di noi lo è in fondo almeno un po’. Il protagonista di La ballata dell’uomo formica si identifica infatti con gli altri uomini formica che affollano gli autobus nelle ore di punta e che come lui tornano a casa dopo il lavoro. Nonostante resti anche la speranza di andarsene da una città matrigna e che tiene il protagonista lontano dal suo amore.
Nel disco di Coppola si nota anche un filo conduttore: la ricerca della luce. Una luce che a volte abbiamo la fortuna di trovare, anche se in questo disco non mancano malgrado tutto tratti di buio che potrebbero risultare meglio illuminati. Alessandra Terrone

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