A tre anni di distanza da Love 2 riecco gli Air con Le voyage dans la Lune. E’ il sesto lavoro per il duo electro francese, attivo ormai dal lontano 1995 (e il cui esordio risale al successo del 1998 Moon safari). In realtà questo disco non è un vero e proprio album, ma si tratta di una colonna sonora ispirata all’ononimo film francese del 1902, un omaggio dei transalpini al cinema lumieristico adattato con la musica “french-touch” dell’ultimo ventennio.
La partenza è affidata ad Astronomic club, un dub ipnotico che lascia spazio all’immaginazione. Poi ecco Seven stars, momento chill-out in cui fa il suo ingresso la voce ammaliante di Victoria Legrand. Parade è un mix ben riuscito tra Kraftwerk e i Pink Floyd più psichedelici, in Moon fever si sentono echi di King Crimson all’interno di un tappetto ambient costruito dal piano e dal synth e Sonic Armada è un altro schizzo elettrico capace di ipnotizzare l’ascoltatore.
Per il resto c’è il prog chiaro-scuro di Who Am I now?, il glockenspieckel nell’atmosfera spaziale di Cosmic trip e a chiudere c’è Lava un altro collage sintetico anni ’70 degno dei soliti mentori (Pink Floyd, Kraftwerk e Ennio Morricone). Il tutto per un album senza dubbio molto sperimentale, coraggioso e destinato per lo più a un pubblico di nicchia. Non è escluso che qualcuno storca il naso se cerca un nuovo Moon safari o una replica di 10000 Hz Legend, ma Le voyage dans la Lune resta comunque molto apprezzabile per via della voglia da parte degli Air di trasmettere arte “ad hoc” in ognuna delle undici tracce dell’album. Marco Pagliari
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