Laika vendetta - Laika, Sylvia, Jeanne e... le altre ***
I Laika vendetta sono Emidio De Berardinis (voce), Marcos Cortelazzo (chitarra e cori), Marvin Angeloni (chitarra), Luca Di Filippo (basso, cori), Alessandro Di Salvatore (batteria). Il loro primo album è uscito a gennaio per l'etichetta Boleskine house records, distribuito da Udedi musica e cultura. L'artista Mokina ha arricchito il digipak inserendo all'interno alcune sue opere grafiche originali. Le donne del titolo sono "anime vaganti, calpestate, stuprate, dissacrate e redente, ma anche pure e maledette di Poesia, che gridano il silenzio di una Vendetta laica". Una vendetta che si consuma tra chitarre potenti, aggressive, e testi feroci (unica nota negativa: a volte troppo polemici e ammiccanti all'attualità). Il gruppo dichiara di ispirarsi a Ministri e Teatro degli orrori ma in realtà la loro musica si sviluppa su un genere molto diverso, più vicino a Kyuss e Queens of the stone age. Il progetto musicale sembra solido e concreto (basti ascoltare il brano Misty destroy) e ciò è degno di lode. Lo stesso vale per la scelta coraggiosa di fare rock cantando in italiano, nonostante la piccola pecca di un atteggiamento un po' troppo retorico e snob che emerge più volte durante l'ascolto dell'album. Marco Maresca
Sviet Margot - Spiriti di luce ****
Sviet Margot è un progetto musicale attivo già da tanti anni a Roma, con alle spalle tre demo oltre all'album autoprodotto qui recensito. La formazione è composta da Tiziana Giudici (voce, cori, tastiere, produzione, registrazione e mixaggio), Alessandro Galizi (basso, cori, tastiere, chitarra acustica), Giuseppe Ricotta e Graziano Galeone (chitarre), Stefano Masella (batteria, percussioni). "La vita può essere reale o virtuale: la si può pensare indifferentemente come fosse reale e fisica o come fosse una simulazione virtuale", dichiara il gruppo. E dalla prima all'ultima traccia l'album lo conferma pienamente, portandoci in un mondo che è tanto fisico, corporeo e meravigliosamente sensuale (Scintille, Calore e Semplicemente, quest'ultimo forse il brano migliore dell'album) quanto magico, meditativo e sognante (Spiriti senza pensieri e Flussi puri d'armonia, altro picco dell'album). Gli spiriti di luce del titolo vengono a trovarci più volte durante l'ascolto, riscaldando l'anima ed i sensi, in modo sempre sobrio e sussurrato, mai urlato o imposto con la forza. Un rock melodico di stampo internazionale fa la differenza, così come la stupenda voce di Tiziana Giudici, che in più momenti ricorda Antonella Ruggiero (ascoltate il brano Soffio per farvi un'idea delle potenzialità della cantante). Il giudizio sull'album è completamente positivo, per una band che merita di essere conosciuta ed apprezzata anche fuori dalla scena musicale romana, magari grazie ad un'etichetta discografica importante.. m.m.
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