Ci son gruppi che sono perfetti
per il periodo musicale in cui vengono fuori. Che questo sia ancora (ma chissà
per quanto) il periodo del neo-cantautorato è un dato di fatto, così come è un
ottimo momento per tutta quella scena emocore fatta di urla e disagio.
Ascoltando gli Scimmiasaki, che non sono cantautori ma urlano un sacco, ho
avuto la netta impressione che nel panorama odierno hanno le potenzialità per
trovare la loro buona nicchia. Perché da bravi paraculi fanno qualcosa che ora tira
un sacco? Forse, ma per me avere le potenzialità per emergere significa fare
qualcosa che abbia un po’ di cuore e cervello, e loro hanno entrambi.
Che qualcosa della scena emocore
sopra citata abbia influenzato i cinque pezzi che formano questo Collasso è
indubbio, anche se il tutto viene veicolato con una energia sonora che lascia
grande spazio alla potenza della sezione ritmica, in un modo non dissimile dai
più derivativi Kaleidoscopic (ormai disciolti, cercateveli che non fa male).
Qualche strizzata d’occhio al pop (il coretto sbarazzino del finale) convive
piacevolmente con arrangiamenti arditi in Solamente,
in cui le strofe lasciano inizialmente spiazzati ma entrano in testa sempre più
col passare degli ascolti, il punk adolescenziale degli anni 90 lascia il segno
nella title track, pezzo leggero ed immediato ma che cattura fino ad un certo
punto...perché a catturare è più un pezzo come Voglia. Urlare pronti-via “la mia verità l’ho scoperta in un giorno
più caldo di ieri/ quando tutto sembra logico ma te ne sei andata via” è un
modo molto ruffiano di veicolare il disagio di cui si parlava qualche riga
sopra, ma intorno ad un anthem da cantare a squarciagola la band laziale
costruisce un pezzo a prova di bomba, vario ed energico dall’inizio alla fine:
tre minuti tiratissimi, roba che ti dispiace finisca così in fretta.
A completare il quadro ci sono
poi la traccia d’apertura Estetica, un
bel mix di ritmica serrata e coinvolgenti sterzate chitarristiche che convince
meno nell’apertura melodica finale, e quella di chiusura Stringere, modo melodicamente un po’ insipido di chiudere l’ep ma
comunque capace di buoni momenti grazie in particolare alla verve del
batterista.
Collasso è la dimostrazione che
possono bastare pochi pezzi a far capire la validità di una band. Gli
Scimmiasaki hanno fantasia negli arrangiamenti e dei suoni registrati ottimamente...la
band giusta nel momento giusto potremmo dire. Qualche sterzata melodica un po’
azzardata gliela si può pure concedere, quel che conta è la sostanza e qui ce n’è
da vendere. Stefano Ficagna
Tracklist:
1. Estetica
2. Solamente
3. Voglia
4. Collasso
5. Stringere
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