2 luglio 2015

L'esordio dei The Ophelia's nunnery guarda oltremanica

I The Ophelia's nunnery sono una giovane band brianzola con un sound che guarda però oltremanica e non solo: Arctic Monkeys e Strokes fra i numi tutelari a cui si affidano i quattro ragazzi (Matteo Arienti voce e chitarra, Matteo Zappa al basso, Simone Manzotti alla batteria e Dario Azzolini alla seconda chitarra) per dare vita ai brani di questo ep d'esordio, con il Regno Unito nelle corde musicali e tanta introspezione da sfogare sui testi, visto che ciò che tratteggiano sono inquietudini personali che vengono ben esemplificate da una delle prime frasi dell'iniziale Martedì, ripresa anche nel titolo dell'opera: “non basta vivere per sentirsi vivo”.

Già dall'inizio è il ritmo la prima cosa che si nota: Martedì ha un bel tiro e sa coinvolgere, rivitalizzandosi in un adrenalinico finale dopo che la struttura semplice su cui si basa cominciava a mostrare il fianco nonostante il buon lavoro delle chitarre. Pregi e difetti anche de Il rumore del passato, la traccia seguente, che aggiunge l'alternarsi fra strofe ritmate, in cui si fa notare un bel giro di basso, e ritornelli in cui il tempo rallenta e l'atmosfera si fa ariosa, oltre ad una pausa centrale molto dilatata che però non convince e lascia un po' di amaro in bocca. Il ritmo rallenta ancora di più con Benedire, in cui viene ribaltata la struttura del pezzo precedente lasciando spazio però ad una vena malinconica più marcata, ma neanche questo pezzo riesce a segnare una svolta e si comincia ad avere l'impressione che quanto c'era da dire è già stato detto. Solo mostri non cambia di granché le coordinate, e pur mostrando più fantasia nell'arrangiamento continua a ricadere in un ritornello che come leit motiv è troppo debole per essere giustificabile, pur proposto in salse diverse (come nel finale, più scarno e con tanto di battito di mani in sottofondo). Il pentito, brano con cui si conclude l'ep, mostra perlomeno dal punto di vista vocale e del testo una qualità maggiore, veicolando efficacemente un percorso di autoanalisi in cui si giunge alla conclusione che “il problema eri tu, non le persone”: poco per risollevare quello che musicalmente è un “more of the same”, ma comunque piacevole nel complesso.

Non basta vivere rappresenta quello che i The Ophelia's nunnery sono in questo momento, con tutti i pregi ed i difetti: al di là delle capacità ritmiche e delle inquietudini i cinque brani tratteggiano un gruppo che ha trovato la sua direzione ma non è riuscito ad ampliare i propri orizzonti, portando alla luce, pur con dinamiche lievemente diverse (in particolare con la vena più riflessiva di Benedire), sempre gli stessi tratti sonori. Non abbastanza per reggere l'intero ep, contando anche il mixaggio che privilegia le frequenze alte togliendo molta potenza ai brani ed una voce che si limita quasi sempre al compitino senza dare particolare enfasi al disagio che emerge dai testi. Stefano Ficagna

Tracklist:
1. Martedì
2. Il rumore del passato
3. Benedire
4. Solo mostri
5. Il pentito

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