27 agosto 2014

MYR - Days of convergence - Rec. in 10 parole

I MYR sono una band romana formata nel 2009 ma già esistente in precedenza sotto altre forme. Il genere è un rock deciso che spesso fa capolino oltre i confini del metal. La band definisce, infatti, il proprio sound come "post-progressive metal/rock". L'album, intitolato Days of convergence, esce per Areasonica records / Blue tattoo music.


Recensione in 10 parole: premessa (chi scrive la recensione, pur amando il prog anche nei suoi sconfinamenti nel metal, e pur amando il rock alternativo, non ha mai ben sopportato i Tool e tutto quel filone al quale i MYR attingono. Per questo motivo la recensione è da prendere un po' con le pinze. Detto questo, andiamo avanti), inglese (la lingua dei testi), complessa (l'architettura musicale dei brani), tema musicale (non c'è un vero e proprio tema ripetuto in tutto l'album ma è come se ci fosse un'atmosfera, una tonalità di fondo che viene mantenuta costante lungo tutto il disco, come a legare i brani tra di loro), tecnica (si sente che la band è tecnicamente dotata ed è un pregio il fatto che nel disco le capacità dei musicisti non vengano messe sovrabbondantemente in risalto ma solo accennate), voce (il cantante Enrico Giannacco è molto valido, con una voce calda nei toni medio-bassi, anche se parlare di toni bassi è improprio per il suo tipo di vocalità, e particolarmente incisiva negli alti), lunghe (le sette tracce che compongono l'album. A volte la lunghezza è davvero eccessiva), curato (il disco, per quanto riguarda i suoni e gli arrangiamenti), scrittura (da migliorare, soprattutto se si vuole continuare a sfornare tracce così lunghe). Marco Maresca

Voto: **/

Tracklist:
1. Apprentice
2. Filler
3. Land art
4. Diva
5. Connections
6. December
7. To err is human

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