26 agosto 2014

Il mercato nero - Società drastica - Rec. in 10 parole


Dietro a Il mercato nero ci sono tre nomi illustri. Il bassista ed ora improvvisato rapper è Manuel Fabbro. Il batterista è Matteo Dainese. Il chitarrista è Egle Sommacal. Tutti e tre sono stati componenti dell'osannata band italo-francese (o meglio, franco-italiana) degli Ulan Bator. Egle Sommacal è anche il chitarrista dei Massimo volume. Ora si sono dati all'hip hop, ma a modo loro. Il risultato si chiama Società drastica ed esce per Seahorse recordings.


Recensione in 10 parole: rap (Manuel Fabbro non è un rapper né forse vuole imitare i tratti distintivi della cultura hip hop e quindi si cimenta in qualcosa di tutto suo), campionamenti (non ce ne sono molti, poiché al contrario di quanto avviene tipicamente nell'hip hop, questo album è in realtà tutto suonato, e anche bene), esperienza (si sente che non è una produzione artigianale di tre ragazzini), vecchia maniera (è un disco che piacerebbe moltissimo a chi negli anni '80 ascoltava Afrika Bambaataa), completamente differente (da tutto l'hip hop italiano, anche valido, che abbiamo ascoltato in questi anni), spiazzante (chi verso le novità ha il paraocchi, o meglio il paraorecchie, troverà difficile apprezzare questo album), mancata appartenenza (essere fuori da determinate logiche ed avere il coraggio di cimentarsi in territorio diverso dal proprio può portare a risultati di eccellenza. Complimenti). Marco Maresca

Voto: ***/

Tracklist:
1. Passo falso
2. Miracoli
3. Esche vive
4. Ineluttabilità
5. Saccopelista
6. Tossico
7. 'Nduja
8. Automobile
9. Demoni
10. Inferno

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