30 gennaio 2014

Eua - Tanto valeva viver come bruti - Rec. in 10 parole

Il ritorno dei parmensi Eua dopo sei anni ha portato ad un lavoro discografico controverso e difficile da commentare: un'autoproduzione intitolata Tanto valeva viver come bruti. Un disco a presa rapida ma raffinato negli arrangiamenti. Pochi fronzoli e testi acuti, ironici e pungenti che scandagliano l'animo umano dall'introspezione al nonsense, dal razionalismo alla schizofrenia sociale.


Recensione in 10 parole: due parti (l'album si divide in due sezioni ben distinte, la prima intitolata Disomogeneizzati e la seconda Poemi euico-cavallereschi), orribile (quasi tutta la prima sezione, tranne Decalogo e Antimondo. Se l'album finisse davvero con Cremisi l'esito della recensione sarebbe abbastanza tragico), coraggiosa (tutta la seconda parte: da Il mallo in poi sembra di ascoltare un altro disco), citazioni dissacranti (La cena dei Peracchi, con un "Giovanni Lindo Peracchi" che non mancherà di strappare qualche sorriso), ballate (dolcissima la canzone Fuori dal tempo, così com'è epico il brano Stella d'inverno dell'ovest. Come sarebbe bello questo disco se non ci fosse tutta la prima parte...), schizofrenico (questo lavoro discografico di ben quattordici tracce che si suddividono in due parti così diverse), consiglio (alla band: scegliere da che parte stare, e perseguire quella strada buttando via tutto il resto, che non c'entra più), identità (il discorso si ricollega al commento precedente: una volta trovata una precisa collocazione, sarà tutto molto più semplice). Marco Maresca

Voto: **/

Tracklist:
Disomogeneizzati
1. Capolinea
2. Extrasistole
3. Ingranaggi
4. Cooperativa sociale
5. Decalogo
6. Cinematica dei manipolatori
7. Antimondo
8. Cremisi
Poemi euico-cavallereschi
9. Il mallo
10. La cena dei Peracchi
11. Fuori dal tempo
12. Nina
13. Stella d'inverno dell'ovest

14. Storia

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