Un esordio straordinario sotto molti punti di vista per il gruppo folk rock romano Il muro del canto, al suo primo full-lenght album, distribuito da Goodfellas, dopo l’omonimo EP che aveva già riscosso ottimi consensi. La band è formata da Daniele Coccia (voce e testi), Alessandro Pieravanti (percussioni, batteria e voce narrante), Ludovico Lamarra (basso), Eric Caldironi (chitarra acustica e pianoforte), Giancarlo Barbati (chitarra elettrica e cori), Alessandro Martinelli (fisarmonica), ma nell’album compaiono anche molti altri musicisti appartenenti a varie band dell’underground musicale romano. Il muro del canto, attraverso la rivisitazione dell’immaginario pasoliniano, descrive una Roma in bianco e nero, raccontando storie di eterni conflitti, questioni d’amore e di coltello, gelosie e vendette. E’ un progetto musicale che commuove, risveglia e infuoca gli animi, che fa piangere, sorridere e danzare. La voce profonda di Daniele Coccia ha un’espressività notevole, ricorda il Pelù degli esordi, e il cantato in dialetto conferisce uno spessore ed una rabbia ancora maggiori. Le sonorità sono spesso acustiche ma in alcuni punti raggiungono la forza sanguigna del migliore folk metal internazionale, arrivando a ricordare gli spagnoli Mägo de oz. Basti ascoltare il singolo La spina (per il quale è stato realizzato anche un bel videoclip) e la suggestiva Luce mia. Marco Maresca
Secondo EP per i Following friday dopo l’esordio discografico nel 2011. La band è formata da Luca Tampieri alla voce, Cristian Campadelli al basso, Riccardo Ponseggi e Alessio Ruscelli alle chitarre e Alessandro Marchi alla batteria. L’EP è prodotto e distribuito da Alka record label. Il genere è un punk rock di derivazione stelle e strisce, energico e solare, e l’album parla dell’esigenza di lanciarsi nella vita e fare il primo passo mettendo da parte le paure. Il singolo di lancio è First shot is the hardest. Le sonorità del gruppo ricalcano abbastanza fedelmente quelle dei classici gruppi punk rock americani, forse a discapito di un po’ di originalità. m.m.
I Gasparazzo sono Alessandro Caporossi (voce e testi), Lorenzo Lusvardi (batteria), Generoso Pierascenzi (chitarre, sintetizzatori), Marco Tirelli (basso). Si tratta di una band costantemente in viaggio, che ogni volta, poi, torna in Italia e raccoglie in un album le esperienze di vita acquisite durante la permanenza in luoghi esotici. Obiettivo sensibile (prodotto da Autonomix e distribuito da Venus) è già il terzo album per la band, ed è nato dopo un suggestivo viaggio nel deserto del Sahara per incontrare i profughi nei campi Saharawi e suonare mescolandosi con i musicisti del deserto. Il nuovo album è in perfetto equilibrio tra impegno civile e poesia, ed è stato realizzato in presa diretta in una ex-fabbrica adibita a studio di registrazione. L’album mostra pienamente gli influssi del soggiorno in Africa, e l’atmosfera da live in studio è molto vibrante. Il disco è più convenzionale nei primi brani e si fa più originale e intenso verso la fine. La danza di Dioniso è forse il brano migliore, insieme alla ballata finale, Melodia, un brano notturno e sognante. m.m.
Verde yellow rouge è il primo full-length album, dopo l’EP del 2009, per la Traffic light orchestra, un collettivo che si avvale di sonorità e strumenti appartenenti a generi musicali molto variegati. Come la band stessa spiega, nelle loro canzoni trovano spazio “flicorno, pianoforte, campane, cerchioni d’auto, chitarre, organo, tamburi, cisterne, armonica, padelle, rubinetti e voci sparse in diverse lingue (inglese, italiano, latino, francese, occitano)”. Il risultato è una world music, una patchanka, che ricorda vagamente i Mano negra, a differenza dei quali, però, i pezzi mostrano meno furia rock e maggiore organizzazione collettiva e orchestrale. Una curiosità: la scelta dei brani da inserire nell’album è stata decisa democraticamente dal pubblico della band, motivo per il quale l’album suona un po’ come una radio che trasmette pezzi di variegata natura piuttosto che come un lavoro completo che mostra un intento unitario. m.m.
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