28 novembre 2011

'La testa indipendente' quattro chiacchiere con le band del territorio: The Kor

Nel lontano 2003, quando tutto ebbe inizio, si facevano chiamare Keep on Ready, oggi a distanza di 8 anni per la formazione novarese molte cose sono cambiate a partire dal nome. Una band che sin dall’inizio ha mostrato la facciata più ruvida del rock nostrano, proponendo un background nutrito dalle derivazioni prettamente di stampo americano. Fraseggi di chitarra ruvidi come pietra si contrappongono alla vocalità suadente ed aggressiva della singer Sonia Rocco (la formazione attuale presenta Elvis Giudici alla chitarra, Dario Piovani al basso ed Eric Giudici alla batteria) donando all’intera cornice un connubio stilisticamente impeccabile. Nel gennaio del 2011 i quattro musicisti novaresi firmano un contratto con l’etichetta indipendente After-Life, cambiando nome in The K.O.R, e si mettono al lavoro per incidere il loro primo full lenght che uscirà nella primavera del 2012. Il primo singolo estratto, I’m Not A Bitch, è un’anteprima che mette in luce le stesse attitudini di sempre:un rock genuino e trascinante che fa eco ad un leggero, e quanto mai orecchiabile, sospiro pop. Incontriamo i ragazzi per addentrarci maggiormente nelle dinamiche di questa formazione.

Come nasce la musica dei The K.O.R?
I nostri brani nascono sicuramente dalla voglia di creare o far rivivere, a chi ci ascolta, un tempo passato che ritorna, suoni non troppo elaborati ma con giri musicali e parole che rimangono in testa.

Avete un album in uscita, ce ne parlate un po’?
Beh che dire?! Bad Influence, questo è il titolo del nostro disco, nasce proprio da questa voglia di emergere, dal fatto che dopo tanti anni finalmente abbiamo trovato una formazione tale da portarci a pensare di fare quel passo in più, su cui forse prima non avremmo mai pensato. Un titolo non a caso, tutto collegato ai nostri brani, chi non è o ha avuto una "cattiva influenza" nella propria vita? Un uomo o una donna che ci han fatto soffrire, il mondo che ci circonda che scuote tutto, la scuola, la musica (vista in senso buono del termine),questo noi vogliamo raccontarlo in 10 brani.
Grazie alla collaborazione con Marco Germani, direttore artistico e produttore per After Life, ci auguriamo che l'uscita del nostro disco ci possa portare ancora più in alto.

Quali sono le difficoltà maggiori per un musicista del nostro territorio?
Il fatto che il piccolo mondo della musica emergente è diventato chiuso, i locali prediligono forse di più proporre gruppi cover e tributi, piuttosto che qualcuno che propone qualcosa di nuovo, anche per colpa della cultura musicale del paese che si accontenta dei soliti grandi successi. Pochi sono rimasti i locali che lo fanno fare, ma a volte neanche quello, non tanto per la non voglia del gestore, ma anche per le spese da sostenere per mantenere i live.

Cantare in inglese è una scelta commerciale o tecnica?
Non c'è un perchè di questa scelta, forse musicalmente ci piace di più interpretare ciò che sentiamo in lingua inglese ma non è sempre così, abbiamo in repertorio anche brani in italiano, sia cover che nostri e uno di questi sarà presente nell'album.

Come si vedono i The K.O.R fra dieci anni?
La forza di questo gruppo è quella di raggiungere le mete e porsene delle altre più ambiziose, nel 2003 sognavamo solo un palco mentre ora stiamo addirittura incidendo un disco ufficiale, quindi possiamo tranquillamente dire che se la magia continua, saremo sicuramente almeno un gradino più in alto, una meta ambita sarebbe conquistare l'estero.

Paolo Pavone

4 commenti:

  1. Perchè questa band ha su you tube un video tanto schifoso?

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  2. Forse perchè non è un video "ufficiale" (difatti NON è nel canale della band) ma semplicemente un premio vinto e quindi il budget ed il tempo per girarlo era poco?!

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  3. Alle volte i video non rispecchiano completamente...quello che conta è il live!!!...l'invidia della gente è brutta e troppa!

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  4. Sarà pure schifoso, ma è molto visualizzato

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