Rispetto al primo album è stato lacerato quel velo di apparente ingenuità che faceva sorridere ascoltando brani come Una giapponese a Roma o Non è possibile, in cui veniva messo in discussione lo sbarco sulla Luna della capsula Apollo.
Questo nuovo disco è altrettanto "geniale" (oops, volevo dire originale) e aggiunge maggiori elementi dance e di 'incalzo' che sapranno sicuramente attirare l'ascoltatore.
Molti brani vedono l'alternanza vocale del duo Contini-De Rubertis, una sorta di dialogo d'amore che rende l'atmosfera percepita simile ad un fotoromanzo, in un continuo gioco di fughe e rincorse tra la sensuale e sottilissima voce di lei (Alessandra canta come Charlotte Gainsburg) e la calda e rassicurante timbrica di lui. Non fanno rimpiangere blasonatissimi gruppi di stampo internazionale come gli Air. Se dovessi muovere una critica a Vivere negli anni X mi limiterei a sottolineare che è un po' troppo ripetitivo nello stile e a tratti anche simile all'esordio Il Genio.
Brani favoriti: Cosa dubiti, Amore chiama terra, Non avrai (che ricorda molto un brano dell'ultimo degli Amor Fou nell'intro musicale), Fumo negli occhi.
Un disco che potrà diventare la sorpresa dell'estate. r.co.
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