10 luglio 2010

"Ascolti emergenti" di luglio, seconda parte

Stiv – Quel triangolo delle meduse ***
Al secolo Stefano Tirella, in arte Stiv. Nel suo curriculum un po' di tutto: dj, produttore, remixer, musicista, collaboratore con una quantità enorme di gente del calibro di Faso, Irene Grandi, Jovanotti e tanti altri. Tanto per non smentire la sua iperattività, Stiv suona, canta, registra tutto da solo e quello che ne esce è “Quel triangolo delle meduse”. Tra drum machines, chitarre slabbrate ed elettronica a bassa fedeltà, il nostro pare divertirsi parecchio: lo spirito pare quello di un Immanuel Casto (di cui ricorda molto lo stile canoro) senza la componente gaia e con molta più cazzoneria in particolare nei testi (Barracuda, Beep!), passando per momenti molto vicini ai Prozac + (La Titanica) e senza mai dimenticare, dall'inizio alla fine, una certa tamarraggine che male non fa, senza il timore di risultare a tratti decisamente kitsch (e qui ricorda molto il caro Immanuel) anche se il livello medio dei pezzi vacilla soprattutto verso il finale. Un simpatico divertissement quindi, che in più di un'occasione strappa un sorriso. Fabio Gasparini


WOT – Handyman **/
Ammetto di essere partito coperto di pregiudizi, ma non posso farci proprio niente contro la mia allergia naturale ai Franz Ferdinand, cui i catanesi WOT dichiarano di ispirarsi,. Ammetto anche che i nostri rivelano di avere due o tre marce in più rispetto al miliardo di band italiane che scimmiottano la scena indie britannica, cioè dell'energia da vendere, un'attitudine alla melodia piuttosto personale, oltre ad una produzione assolutamente impeccabile. Tutto ciò basterebbe già per convincervi a dedicare un'oretta di questi pomeriggi afosi all'ascolto del primo album di questi simpatici ragazzi. Il disco scorre leggero tra omaggi ai Blur (Summertime) e addirittura reminiscenze degli storici Pulp, sparse un po' ovunque, a cominciare dalla opener Better Than Tomorrow, nonché primo singolo; la pecca principale di tutto il lavoro però è proprio la mancanza della volontà di distaccarsi dai propri modelli, così da passare con rapidità nel dimenticatoio. Faranno di sicuro la gioia degli amanti del genere, mentre per tutti gli altri passeranno inosservati. Fabio Gasparini


Specially Mild - Multiverso ***
Mi è piaciuto qusto ep degli Specially Mild, Multiverso: fanno un pop non scontato soprattutto nei testi. Mi hanno ricordato come sonorità qualcosa della scena new wave italiana anni '90, merito dei sintetizzatori. Ritornando appunto ai testi li ho trovati molto profondi. Gianluca Pierini (voce, pianoforte, synth, chitarra ritmica), Arianna Graciotti (chitarra, disordine), Daniele Staffolani (basso, backing vocals), Rodnei Tassi (batteria, backing vocals) riescono a trasmettere atmosfere evocative che spaziano tra generi musicali assai diversi. Brani da segnalare Tennis club ticà, Lettera 22 e la mia preferita è la potente Himmlisch. Marco Colombo

Psychopatic Romantics - Pretty Prizes ***
I Psychopathic Romantics sono Mario 'Dust' La Porta, Vincenzo Giambattista Tancredi Augusto De Cesare, Filippo Jr.Santoiemma. Pretty prizes è un lavoro autoprodotto "imprevedibile" visto l’uso di strumenti atipici come zampogne e glockenspiel. La band crea un'atmosfera tra il prog e il punk. Anche i testi sono ironici e interessanti. Tra le mie preferite Transparent smiles con i suoi cambi improvvisi di ritmo, e 21 più rock. Un disco sicuramente molto particolare ed orginale. Marco Colombo

MGZ - La Bolla “Greatest Hits” **
“La parola del profeta compattata in 20 tracce esplosive. Canzoni e consolazioni dal Pianeta Burulandia. Una pietra miliare, un ricordo, un futuro possibile, un amore impermeabile, un sogno, un risveglio...”. Così leggiamo nella presentazione del cd di MGZ, La Bolla Greatest Hits. MGZ, “il profeta alieno” ci presenta tante canzoni dai testi divertenti, irriverenti che piaceranno agli amanti delle discoteche più tamarre, ma che nascondono proprio nelle parole temi diversi:dalla paura di avere paura in Hai paura?, alla bellezza sfuocata della vita in Disco paradise, alla situazione giovanile in Stelline, alla voglia di reazione in Muovete le manine. MGZ usa questo sound dance per comunicare appunto proprio con i giovani. mar. col.

Nessun commento:

Posta un commento