10 luglio 2010

"Ascolti emergenti" di luglio, prima parte

Grenouille – In Italia non si può fare la rivoluzione ****/
“Signore! Aiutami a sopravvivere a questo bacio letale”. Questa è la scritta che campeggia sopra il bacio di Breznev e Honecker, uno dei tanti murales del Muro di Berlino. Una dichiarazione di insofferenza nei confronti di una classe politica egoista falsa ed immobile. I Grenouille offrono nuovo contesto alle considerazioni di allora, applicandole allo status attuale della società italiana che tutti tristemente conosciamo, in questo EP di 4 tracce che abbandona parzialmente le sonorità tipicamente grunge del loro disco d'esordio, Saltando dentro al fuoco (2008), optando per una più interessante ibridazione con le atmosfere dei Pixies. Se la title-track lascia il segno con il suo ritornello ripetuto fino alla nausea e il suo testo tanto acido quanto vero (la musica alternativa mi piace... fa schifo...fa male, ma tanto in Italia non si può fare...), Il Porno è la Democrazia si erge come nuovo manifesto d'intenti (musicali e non) della band, che pare ricercare nuove soluzioni espressive in un equilibrio praticamente perfetto tra le parti. Diluiscimi nel sangue potrebbe ricordare nel sound addirittura i primi Queens Of The Stone Age (qualche maligno potrebbe pensare agli ultimi Verdena, ma i nostri evitano abilmente la trappola). A chiudere l'EP, un tributo ai Pan del Diavolo, dei quali troviamo proposta il tormentone i Fiori, nulla aggiunge né toglie alla già ottima prova sostenuta dai quattro. Non ci resta che attendere con ansia il secondo disco, sperando che il profumo che i Grenouille hanno qui assunto non vada perso per strada. Fabio Gasparini



The Scalas’ big 9 - The Scalas’ big 9 **
Il progetto Scalas’ big 9 nasce nel 2003 dalle ceneri dei Kulatta Daskuatta, gruppo ska-core del piacentino. Dopo una serie di cambi di line up viene aggiunta una chitarra, la sezione fiati e cambiato il cantante con una voce femminile. A maggio 2009 esce questo album, registrato in presa diretta per catturare l’energia live della band. Il disco è originale perchè riproduce fisicamente un vecchio vinile. The Scalas’ Big 9 sono una band formata da ben undici bravi musicisti, la loro proposta però -vecchi pezzi della Jamaica anni '60 rivisitati in chiave moderna- non è nulla di nuovo e segue lo stile di Guliano Palma e soci. Tra i 17 pezzi rock steady troviamo anche dei grandi classici come You are too bad e Il cielo in una stanza. Marco Colombo



Guignol - Una risata ci seppellirà **/
Che l'essere recensito non è triste, triste è il pensar di recensire. Parafrasando la frase che appare sulla copertina dell'album dei Guignol non posso che pensare a quanto sia difficile essere un gruppo rock italiano al giorno d'oggi, ma fermiamoci ai Guignol e al loro album Una risata...ci seppellirà in cui sono state impacchettate dieci canzoni senza anima nè linfa. Prendiamo la loro musica: un rock distorto ma scialbo e piatto, sembra quasi che la musica sia stata appoggiata alle parole con l'unico scopo di far declamare al cantante i suoi vuoti versi. Non c'è un riff, un ritornello degno di nota, solo chitarre acide e disturbate di sottofondo. E veniamo ai testi: il cantante sputa le sue parole con fare indignato come ora va un pò di moda (vedi Teatro degli orrori) su canzoni parlate e raramente cantate, ma non c'è poesia nei suoi testi, non riesce mai a dipingere, con pochi tratti, un'emozione, un'atmosfera. Ad esempio nella traccia numero nove Il turno, la voce impiega ben metà canzone a dire ciò che paolo Villaggio riuscì con un solo geniale verso: "Sveglia e caffè, barba e bidè, presto che perdo il tram". Canzone da salvare? Bè diciamo allora la numero otto Polli in batteria, in cui con una "sottile" metafora il cantante descrive l'attuale realtà italiana conformista e pavida, supina e invidiosa del potere in tutte le sue forme. Alberto Cantone

1 commento:

  1. ...capovilla o non capovilla, il cantante dei gugnol si "esprime" così da più di dieci anni...erano tempi non sospetti!
    ..precursori della moda???
    :o)

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