Con colpevolissimo ritardo (causa altro demo con copertina praticamente identica) recensiamo lo splendido Sottoterra dei Serpenti. Il duo milanese che propone un fresco mix di elettro-pop e rock, ballabilissimo e godibile. Il disco, di dieci tracce, è tutto di livello e mi fa tamburellare il piede dall’inizio alla fine, con la voce di Gianclaudia Franchini così pop-porno che mi fa venire voglia di correre sul dancefloor e di ballare alzando le mani (e facendo roteare i polsi).
I Serpenti sono anche piuttosto originali nella loro proposta che guarda con interesse a progetti del passato come i Krisma, dà una sbirciata a qualcosa di attuale, vedi Il Genio, non dimentica di pescare nell’underground richiamando gli Xilema o gli Zerozen (c’è anche un brano che ha lo stesso titolo, Da sola), ma si struttura attraverso un solido percorso personale che fa della base elettronica il proprio punto di forza, senza ricercare in verità parentele troppo strette con nessuno. C’è una promessa di futuro che passa da questo disco, fatto di contaminazioni e brani che nella propria semplicità testuale riescono ad essere molto comunicativi. Se lascio perdo, Libellula, Sinuoso vortice sono alcuni esempi di come Sottoterra sia un disco davvero piacevole, e i Serpenti una delle band più smart del momento. Un esordio che merita quattro stelle. Unica pecca, il cd ha una grafica davvero discutibile. Roberto Conti
I Serpenti sono anche piuttosto originali nella loro proposta che guarda con interesse a progetti del passato come i Krisma, dà una sbirciata a qualcosa di attuale, vedi Il Genio, non dimentica di pescare nell’underground richiamando gli Xilema o gli Zerozen (c’è anche un brano che ha lo stesso titolo, Da sola), ma si struttura attraverso un solido percorso personale che fa della base elettronica il proprio punto di forza, senza ricercare in verità parentele troppo strette con nessuno. C’è una promessa di futuro che passa da questo disco, fatto di contaminazioni e brani che nella propria semplicità testuale riescono ad essere molto comunicativi. Se lascio perdo, Libellula, Sinuoso vortice sono alcuni esempi di come Sottoterra sia un disco davvero piacevole, e i Serpenti una delle band più smart del momento. Un esordio che merita quattro stelle. Unica pecca, il cd ha una grafica davvero discutibile. Roberto Conti
Unòrsominòre - Unòrsominòre ***
Si scrive proprio così, tutto attaccato accenti inclusi, si tratta del nuovo progetto musicale di Kappa, musicista e compositore già membro dei veronesi Lecrevisse.
Undici tracce che lasciano ben sperare per un futuro del gruppo: un misto di pop_rock di facile ascolto senza mai scadere nel banale o già sentito. Le influenze, se vogliamo, ci sono e provengono dalla migliore produzione musicale italiana degli ultimi anni.
L’insieme è molto ben curato: dalle sonorità agli arrangiamenti, dai testi originali e avvincenti, al ritmo, in alcuni brani decisamente travolgente.
Tutto l’album è comunque caratterizzato da una versatilità di linguaggi musicali che lasciano supporre una buona padronanza e conoscenza del panorama contemporaneo.
Le tracce migliori sono senz’altro la open track Gagarin, La coscienza di meno, Di passaggio e una splendida cover di Ivano Fossati di vent’anni fa: Discanto. Mauro Carosio
Adelema88 - Adelema 88 **
Davide Galletti ed Elena Iovino formano gli Adelema88, questo duo ci propone un lavoro interessante, anche se non particolarmente originale. La loro musica mi ha fatto venire in mente Verdena e Sonic Youth. Il tentativo di mantenere una sufficiente originalità comunque c'è... Le chitarre sono toste e distorte, come nella prima canzone Enoch e anche nel secondo pezzo L’albero di Eildon con un testo onirico.
Pachiderma, la traccia successiva, è lunghissima e molto psichedelica, il disco prosegue con la mia preferita dell’ album: Lunatik Pandora molto molto Verdeniana anche nel cantato. C'è spazio anche per la strumentale Galaxy express, per la potentissima Tossicomania aurea, con la voce distorta che un po’ che mi ha ricordato gli Afterhours. Per finire Tsugumi nella testa con un interessante fraseggio di chitarra, anche qui l'originalità non è il massimo...
I colori bianco e rosso del cd, con pure in copertina un elefante, mi hanno fatto venire subito in mente i White stripes, e quelle cromatiche non sono le uniche somiglianze con il duo.
Attingendo qua e là il disco è un buon lavoro, tutto sommato piacevole, ma forse dal punto di vista creativo poteva esserci qualcosa in più... Marco Colombo
Insect kin - Endless youth and other diseases ***
Il merito principale degli Insect kin è quello di scrivere canzoni immediate e che entrano in testa con grande facilità. Il disco è tendenzialmente grunge con dei richiami ai Nirvana e agli
Smashing Pumpkins. Tuttavia i quattro musicisti milanesi riescono a suonare un prodotto originale tra potenti distorsioni a momenti più romantici.
Endless youth and other diseases strizza l’occhio alla scena di Boston, ma mantiene una buona personalità: Most of the sequels are worst than original è un brano assai tirato, forse il mio preferito del disco; non male anche la malinconica First aid.
Da segnalare sicuramente i cartoncini promozionali del disco in cui è raffigurata una coppia di anziani mentre balla (l'ho appesa in camera... io ho una collezione di fotografie di anziani che ballano, quindi do il via libera ad una micro marchetta promozionale che di solito non concediamo)! Marco Colombo/Roberto Conti
Si scrive proprio così, tutto attaccato accenti inclusi, si tratta del nuovo progetto musicale di Kappa, musicista e compositore già membro dei veronesi Lecrevisse.
Undici tracce che lasciano ben sperare per un futuro del gruppo: un misto di pop_rock di facile ascolto senza mai scadere nel banale o già sentito. Le influenze, se vogliamo, ci sono e provengono dalla migliore produzione musicale italiana degli ultimi anni.
L’insieme è molto ben curato: dalle sonorità agli arrangiamenti, dai testi originali e avvincenti, al ritmo, in alcuni brani decisamente travolgente.
Tutto l’album è comunque caratterizzato da una versatilità di linguaggi musicali che lasciano supporre una buona padronanza e conoscenza del panorama contemporaneo.
Le tracce migliori sono senz’altro la open track Gagarin, La coscienza di meno, Di passaggio e una splendida cover di Ivano Fossati di vent’anni fa: Discanto. Mauro Carosio
Adelema88 - Adelema 88 **
Davide Galletti ed Elena Iovino formano gli Adelema88, questo duo ci propone un lavoro interessante, anche se non particolarmente originale. La loro musica mi ha fatto venire in mente Verdena e Sonic Youth. Il tentativo di mantenere una sufficiente originalità comunque c'è... Le chitarre sono toste e distorte, come nella prima canzone Enoch e anche nel secondo pezzo L’albero di Eildon con un testo onirico.
Pachiderma, la traccia successiva, è lunghissima e molto psichedelica, il disco prosegue con la mia preferita dell’ album: Lunatik Pandora molto molto Verdeniana anche nel cantato. C'è spazio anche per la strumentale Galaxy express, per la potentissima Tossicomania aurea, con la voce distorta che un po’ che mi ha ricordato gli Afterhours. Per finire Tsugumi nella testa con un interessante fraseggio di chitarra, anche qui l'originalità non è il massimo...
I colori bianco e rosso del cd, con pure in copertina un elefante, mi hanno fatto venire subito in mente i White stripes, e quelle cromatiche non sono le uniche somiglianze con il duo.
Attingendo qua e là il disco è un buon lavoro, tutto sommato piacevole, ma forse dal punto di vista creativo poteva esserci qualcosa in più... Marco Colombo
Insect kin - Endless youth and other diseases ***
Il merito principale degli Insect kin è quello di scrivere canzoni immediate e che entrano in testa con grande facilità. Il disco è tendenzialmente grunge con dei richiami ai Nirvana e agli
Smashing Pumpkins. Tuttavia i quattro musicisti milanesi riescono a suonare un prodotto originale tra potenti distorsioni a momenti più romantici.
Endless youth and other diseases strizza l’occhio alla scena di Boston, ma mantiene una buona personalità: Most of the sequels are worst than original è un brano assai tirato, forse il mio preferito del disco; non male anche la malinconica First aid.
Da segnalare sicuramente i cartoncini promozionali del disco in cui è raffigurata una coppia di anziani mentre balla (l'ho appesa in camera... io ho una collezione di fotografie di anziani che ballano, quindi do il via libera ad una micro marchetta promozionale che di solito non concediamo)! Marco Colombo/Roberto Conti
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