29 giugno 2009

'Ascolti emergenti' di giugno (seconda parte)


Impronte sonore - Ri-percussioni sociali ***

Bel disco questo, multietnico, multirazziale. Impronte sonore come dice la presentazione dell’album, è saper chiedere al prossimo da dove viene, ma soprattutto dove vuole andare, per poterci andare insieme, all’unisono.
E così tra ritmi afro-cubani e tagiki, tanghi argentini e canti a cappella from Tunisia nasce questo interessante progetto del laboratorio sociale occupato e autogestito Burrida di Genova che si propone come uno spazio aperto di incontro e di scambio musicale.
Tra le tante tracce, consigliamo la numero 10, Via Prè (la via simbolo dell'immigrazione e del melting-pot multietnico a Genova) con la bella voce di Jennifer Villa e Marco Tosto (il ragazzo che ci ha fatto avere questo bel disco) alla chitarra. Marco Colombo


Domus de Janas - Domus de Janas ***
I Domus de Janas (che in sardo letteralmente significa case delle fate) sono una bella scoperta con il loro folk che definiscono “da stalla”, visto che questo disco è stato inciso appunto in una stalla della campagna veneta.
Il gruppo di Verona, nasce come duo, ma attualmente è composto da ben nove elementi tra chitarre, violino, violoncello, fiati e percussioni. Creano degli ottimi arrangiamenti per canzoni dai testi impegnati (anche politicamente). Una scelta da lodare nel panorama indipendente italiano più votato, negli ultimi tempi, a testi onirici e surreali.
Mi sono piaciute tutte e sette le canzoni del disco e il modo in cui i Domus De Janas mischiano diversi stili. La band rivendica l’identità meticcia tra nord, sud ed isole italiane per creare un patchwork sonoro di folk, rock e musiche orientali che strizza l'occhio anche alla tradizione cantautorale. Una buona occasione per sentirli dal vivo sarà il festival Balla coi cinghiali il 22 agosto a Bardineto... quando ci sarà anche la premiazione del nostro concorso letterario 'Provincia cronica'. Marco Colombo e Roberto Conti

Vetronova - Vetronova *
Questi tre amici della provincia di Varese suonano assieme da gennaio 2008 ma devo ammettere che l’ amalgama si sente. A leggere le loro influenze c'è da entrare in crisi visto che vanno dai Sonic Youth ai Sepultura, dai Mogwai ai Massimo Volume, dai Marlene Kuntz ai Radiohead. A me hanno ricordato sicuramente i primi Verdena e poi la loro musica concentra varie influenze post rock e indie. I suoni di chitarra mi sono piaciuti, grezzi è il termine più adatto, e anche il basso è bello potente. Amano molto i pezzi strumentali, rifacendosi appunto a diverse formazioni di loro ispirazione. Bella la cover dei Cure, Just like heaven sia per l’ arrangiamento sia per come viene suonata un po’ più dura dell'originale. Il pezzo migliore a mio avviso è la strumentale Odea per l’ impatto sonoro davvero bello, alla Cure direi. Come primo lavoro si tratta di un disco interessante. Marco Colombo



Il cane - Metodo di danza **
E' un disco piacevole, con ottimi arrangiamenti che rivestono una base di grande semplicità di corollari elettornici pop-fresh che donano ulteriore piacevolezza e grande orecchiabilità.
Dopo una vita passata dietro la batteria con gruppi come Ulan Bator, Jitterbugs e tantissimi altri, Matteo Dainese, altresì detto “Il Cane”, inizia a scrivere le sue canzoni e a cantarle. Metodo di danza, primo lavoro a nome Il Cane, è un album originale, che mescola elettronica e acustica con estrema eleganza. Registrato in piena ottica 'do it yourself', il disco vede tanti amici avvicendarsi al fianco di Matteo: tra questi Enrico Molteni di Tre allegri ragazzi morti, Ruggero Catania degli Africa Unite ed Enrico Librio degli Amari. Punti deboli del disco sono due: la lunghezza che incide sul piacere dell'ascolto e la voce nè virtuosa, nè particolarmente personale (l'ho trovata per certi versi simile a quella di Alberto Belgesto, un poco fortunato esperimento pop di qualche anno fa). Roberto Conti

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