
Comunque. "Tregua 1997 – 2017
Stelle Buone" è un disco fatto molto bene, curatissimo. Cristina Donà
canta Stelle buone, riproponendo
la soffusa atmosfera di vent'anni fa in chiave elettronica e noise,
mentre le altre dieci "riedizioni" sono affidate a realtà italiche più o
meno note come Io e la Tigre, che aprono il disco schitarrando su Ho sempre me, Il geometra Mangoni e Simona Lorato. Il pezzo che lascia il segno è però senz'altro L'aridità dell'aria,
che mi ricordo aver ascoltato un paio di volte ai tempi dell'uscita di
"Tregua". La cover è affidata alla toscana Birthh, che pesca molto
saggiamente da trip hop e minimal per redigere la sua versione dei
fatti.
Tutto il
disco, però, è ben fatto. Per i grandi fan di Cristina Donà, ovviamente,
ma oggettivamente è un buon lavoro e l'idea, proprio perchè derivante
da un progetto della cantante stessa, è in sè originale ed apprezzabile.
Raso e chiome bionde e Ogni sera riflettono
in pieno le voglie e i desideri di quegli anni, che parevano
eternamente croccanti, sugosi e vivi, soprattutto se confrontati con il
piattume e la banalità della scena di provincia dei nostri giorni.
"Tregua
1997 – 2017 Stelle Buone" è insomma un disco concettuale ma allo stesso
tempo facile, è un modo di esprimersi diverso. Forse un po' troppo
sofisticato e relativo, ma comunque efficace. Andrea Vecchio
Nessun commento:
Posta un commento