11 luglio 2013

Tremila persone per Bugo e Ministri (al Magnolia), servirebbero nuovi rimedi per la miopia...

Le serate estive al Magnolia sono l'equivalente adulto di quei giorni in cui da bambini al Grest ci portavano a fare la scampagnata. Nella nostra realtà di provincia, la meta era la colonia elioterapica sul Ticino. Si andava là felici ed allegri, si mangiava qualcosa tutti insieme sui tavoloni, si beveva (all'epoca rigorosamente analcolico) e poi si giocava e si facevano varie attività. In sintesi, tanto tempo libero da passare tutti insieme, e spazi aperti nel quale fare casino e sfogare le proprie energie in eccesso. E poi quella rilassatezza assoluta, dovuta al fatto di sentirsi in vacanza, che da grandi al Magnolia ci porta a sorvolare perfino sul fatto che la serata sia la Godzillamarket fest.
Per non rovinarci il relax, infatti, non approfondiremo sui legami che ci sono tra Magnolia, Godzillamarket, e alcune testate musicali dalla dubbia imparzialità. Detto questo, siamo arrivati per le 19 temendo il sold-out (perché il clima di rilassatezza estivo ci impone di non prenotare i biglietti) e ci siamo giustamente comportati come alla colonia: ci siamo diretti subito verso i tavoli in legno, abbiamo mangiato, bevuto (alcool ora che siamo grandicelli) e intrattenuto amicizie con le persone dei tavoli intorno. Per quanto riguarda il comparto alimentare, ci sentiamo di fare addirittura qualche complimento. Personalmente abbiamo trovato positivo il fatto che, seppur potendo scegliere solo tra vari tipi di pizza, la varietà della proposta fosse ampia e di qualità e il servizio particolarmente veloce. C'è solo un piccolo problema: nel frattempo sarebbe dovuta iniziare la musica. Nella fattispecie, Maria Antonietta, assente nonostante l'annuncio del cartellone.
Poco dopo ci rifacciamo con l'esibizione elettroacustica di Bugo, qualcosa di assolutamente imperdibile. Considerando anche il fatto che ormai Bugo vive in India e non si fa vedere spesso, dal vivo. Ad ogni modo, il concerto è iniziato senza scoprire troppo le carte, tanto che per chi non lo conosceva (molti più di quanti ci aspettassimo), per buona parte del concerto è sembrato di assistere all'esibizione di un cantautore "normale". Più o meno fino a Spermatozoi, in cui il nostro compaesano canta Quando taglio il melone penso al tuo viso / Quante volte da me è stato deriso. Lo sfondamento di ogni barriera tra pubblico e artista si è avuta poi in Ggeell, con un lungo intermezzo d'avanguardia rumoristica ed interazione tra Bugo che cerca disperato il gel tra il suo pubblico. Da segnalare anche l'emozionante, e per davvero intensa, Comunque io voglio te. Durante l'esibizione di Bugo i livelli alcolici sono saliti preparando il terreno per il successivo live dei Ministri. Che dire dei Ministri rispetto al solito? Sono il fiore all'occhiello di Godzillamarket, con un album che ha raggiunto porzioni di pubblico impensabili, e stavolta giocano in casa. Anche se Divi in questo tour, chissà perché, tra una canzone e l'altra non pronuncia più una parola. Ormai va così: la band sul palco fa il suo lavoro, ma con facce cupe e sorrisi forzati rispetto agli anni scorsi, e nella sala il pubblico produce da sé un altro concerto. Eppure stavolta non c'era neanche l'aggravante delle quindicenni moleste che ormai popolano i loro concerti. Com'è consuetudine del Magnolia, però, i volumi sono bassi (a dir la verità meno del solito), e con la solita rilassatezza estiva che contraddistingue le scampagnate in colonia, nessuno si prende la briga di lanciarsi nel pogo. Come previsto, peraltro, poiché da quando abbiamo memoria, al Magnolia abbiamo visto il pogo soltanto durante un concerto dei Linea 77 di parecchi anni fa (e soltanto su un brano). Quasi un concerto con le sedie, dal quale gli stessi Ministri se potessero si chiamerebbero fuori. Tra l'altro, se non si vogliono seguire le canzoni, si può tranquillamente fare conversazione coi vicini senza che il volume della musica copra la voce. Non abbiamo mai capito perché, ma il fascino del Magnolia è anche questo: rilassarsi durante i concerti degli stessi artisti per i quali normalmente si farebbero sbattimenti assurdi, tipo comprare il biglietto con mesi d'anticipo e procurarsi i lividi durante il pogo. L'esibizione è di grandissimo impatto: in alcuni brani, tra cui Il bel canto, il palco ha visto la presenza di Mattia Boschi dei Marta sui tubi al violoncello. Un volto noto a chi la sera prima era stato al Free tribe di Oleggio.

Terminato il concerto, uno sguardo al portafogli ci fa capire che al Magnolia i dieci euro d'ingresso diventano facilmente cinquanta se non si sta attenti con le bevande... Si potrebbe aspettare l'entrata in scena di Yuksek, che è arrivato apposta dall'oltralpe per farci ballare, ma i bravi bimbi vanno a dormire presto e quindi si torna a casa. Uscendo vediamo scene di gente che parcheggia la macchina davanti al locale mettendo in conto una sicura multa. Per fortuna che qualche tempo fa abbiamo scoperto un posto in cui parcheggiare senza pagare (ma non ve lo sveleremo mai). E per questa settimana la gita in colonia è andata. Chissà cosa ci riserveranno i prossimi weekend estivi. Probabilmente Spazio Petardo, puntuale come lo era al Grest l'annuale gita a Gardaland. Marco Maresca

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