16 luglio 2013

Daushasha - Canzoni dal fosso - Rec. in 10 parole

Sotto il nome di folk va più o meno qualsiasi cosa, qualsiasi tipo di contaminazione popolare. I Daushasha ricevono però da est i loro influssi: nelle loro Canzoni dal fosso (Officine underground) possiamo trovare infatti danze caucasiche e lingua russa.


Recensione in 10 parole: combat folk (aggressività di chitarre, tiro deciso e costante), cantautorato (ci sono riferimenti a Tenco, De André e soprattutto Piero Ciampi, del quale è presente anche una cover: Il vino), campagna (molte delle storie narrate nel disco sono storie di campagna, come si vede bene anche dalla copertina e dal brano La campagna, per il quale è disponibile anche un video ufficiale), russo (lingua di alcuni dei testi, oltre all'italiano), violino, fisarmonica, potenza (in alcuni brani si arriva al limite del folk metal), padronanza (e l'idea di una band che sa esattamente cosa sta facendo), live (evidente la predisposizione dei brani ad un forte impatto dal vivo). Marco Maresca

Voto: ***/

Tracklist:
1. Serenata
2. La contrada dei papaveri
3. L'incurabile Pasquale
4. Rajha
5. La campagna
6. Danza caucasica
7. Il vino (Piero Ciampi)
8. Angelina
9. Taranta
10. L'osteria

11. L'amico di pezza

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