25 settembre 2011

I vecchi difetti dei Marta sui tubi

I Marta sui Tubi festeggiano la Festa dell’Uva di Borgomanero insieme ad una piazza Martiri davvero gremita. La redazione di "La Nuova Primavera" li ha incontrati per voi (e per noi, ndr)prima dell’esibizione, per quattro chiacchiere davanti ad un aperitivo.

Ho avuto il piacere di vedervi dal vivo per la prima volta vicino a Castelletto Cervo (Biella), in quello che un tempo si chiamava Pudget Sound. Il gruppo era ancora soltanto un trio (Giovanni Gulino alla voce, Carmelo Pipitone alla chitarra e Ivan Paolini alla batteria), era appena uscito il secondo album, e ricordo che il concerto non poté continuare a causa di una canzone un po’ scherzosa che voleva prendere in giro il titolare del locale…
Giovanni
: «Ci ricordiamo benissimo di quell’episodio perché è stato veramente eclatante. Il titolare era poco gentile fin dall’inizio, siamo arrivati lì e non ci ha nemmeno salutati e ci ha subito detto che se non avessimo avuto l’agibilità non ci avrebbe fatto entrare nel locale. Noi gli rispondiamo: “Tranquillo, noi siamo qua per lavorare, adesso vediamo di risolvere la questione, magari facciamo arrivare un fax…”. Insomma, quasi a pregarlo di farci suonare. E ovviamente lui continuava a insistere su questa cosa dell’agibilità, e nel camerino c’era anche il decalogo di quello che si poteva fare e di come ci si doveva comportare. Era chiaramente una persona che non ha mai fatto questo lavoro e che probabilmente prima faceva altro e si è improvvisato, con risultati veramente imbarazzanti. Vabè, quindi facemmo questa canzone parodia di Felicità di Albano e Romina, cantando Agibilità e prendendolo un po’ in giro… lui è salito sul palco e ha preso il microfono per dire qualcosa, ma il nostro fonico ha abbassato il volume e il pubblico ha cominciato a urlare “Scemo-scemo”. Lui allora è andato al mixer e ha staccato l’impianto».

Cos’è cambiato da allora?
Giovanni
: «E’ cambiato che poco fa è venuto un tipo vicino al palco e ci fa: “Ma c’è dixieland questa sera?”. Io parlo con Roberto, il nostro tour manager, e gli chiedo se prima di noi c’è un gruppo che si chiama Dixieland. Ovviamente Roberto mi ricorda che Dixieland è un genere di musica, e il signore mi dice che è bellissimo, di ascoltarlo che fa bene. Ecco, siamo passati dall’Agibilità ai suggerimenti musicali… Beh, scherzi a parte, sono passati degli anni e sono cambiate tante cose; ci siamo moltiplicati (ride, ndr) e abbiamo fatto altri tre dischi. Con l’uscita del terzo album, “Sushi e Coca”, alla formazione originale si sono infatti aggiunti anche Paolo Pischedda, al piano, e Mattia Boschi, al violoncello».

E come siete arrivati fino alla Festa dell’Uva di Borgomanero?
Giovanni:
«Con il nostro furgone passando da Bassano del Grappa dove abbiamo suonato ieri sera».
Ivan: «A parte gli scherzi, siamo qui perché uno degli organizzatori è un amico del “Disordine delle cose”, un gruppo di Novara con cui ogni tanto collaboriamo. Non veniamo troppo spesso da queste parti, ma avevamo già suonato anche a Romagnano e a Bogogno».

Siete quasi al termine del “Carne con gli occhi tour”, cosa avete voluto raccontare in questo quarto album?
Ivan: «Il nulla (scherza, ndr), e ci siamo riusciti molto bene. Tornando seri per un momento, il disco tocca tanti aspetti della vita, in questo caso ha a che fare molto con un ultimo periodo storico italiano, che non possiamo non definire parecchio incasinato, se mi concedi il termine. Ci sono pezzi che riguardano la vita di tutti noi, più alcune cose intime, come ad esempio il testo di “Guinzaglio”».

E in cosa si differenzia dagli album precedenti?
Ivan
: «Siamo più vecchi (ride, ndr), forse è questa la differenza».
Carmelo: «Questo dovrebbe dircelo chi l’ha ascoltato, perché quando si registra un disco sei talmente preso dal progetto, proprio perché lo stai facendo tu, e non riesci a cogliere le differenze o i cambiamenti. Per noi è come se fosse il primo album ogni volta, è come un figlio che nasce».

Forse si può dire che sia un po’ più “difficile” rispetto agli album precedenti?
Giovanni: «E’ quello che più o meno hanno detto anche i critici. Anche se secondo me la critica è sempre un po’ strana: ti premia solo quando fai un album difficile o quando sei al primo disco, un po’ originale o innovativo».

A proposito, com’è il vostro rapporto con la critica?
Ivan
: «Beh, a volte la sopportiamo male».
Giovanni: «In realtà dipende da chi è scritta: perché se sono critiche intelligenti le puoi anche accettare. Ma non sempre le recensioni o i giudizi sono scritti da chi di musica se ne intende veramente, da chi ha un certo bagaglio culturale. La musica bisogna viverla, per capirla e giudicarla».

Qual è secondo i Marta sui Tubi la forza dei Marta sui tubi?
Carmelo
: «Sicuramente lo spettacolo live, che è quello su cui puntiamo tutto ciò che abbiamo. E prima o poi riusciremo a fare un disco dal vivo. Suonare dal vivo non è la stessa cosa che farlo in studio, sul palco c’è la tensione, l’adrenalina e uno stesso pezzo può essere suonato in maniera sempre diversa».
Giovanni: «Quello che più ci interessa è suonare dal vivo e fare nuove canzoni: vivere ogni volta emozioni diverse, in piazze e città diverse e comunicare attraverso i nostri testi e la nostra musica».

Qual è, se c’è, la canzone a cui siete più legati?
Giovanni:
«Come facciamo a rispondere? E’ come se chiedi a un padre a quale dei suoi figli vuole più bene. Di solito sono sempre quelle più recenti che ti appassionano di più, forse perché non le sai ancora suonare bene e ti devi impegnare di più».

Quando riprenderanno i vostri Secret Concert, e soprattutto quando sarete di nuovo da queste parti?
Giovanni:
«Per ora abbiamo sospeso il progetto, si tratta di cose estemporanee e non c’è una programmazione vera e propria. In ogni caso, se ricominceranno pubblicheremo le informazioni e le date e pochi giorni di distanza dall’evento».
Carmelo: «Purtroppo ora non è possibile perché siamo troppo impegnati con il tour; di solito riusciamo a organizzare i Secret Concert proprio durante alcuni periodi morti in mezzo alle date dei concerti».

Per concludere, quali sono i “Vecchi Difetti” dei Marta sui Tubi?
Carmelo
: «Ognuno ha i suoi, e sono sempre i soliti, e diventano sempre peggio. Ma se togli uno dei Marta sui Tubi dai Marta sui Tubi non è più la stessa cosa».
Giovanni: «Beh, il difetto di Carmelo è che devo sempre offrire per forza la birra ai poliziotti, mentre Ivan dorme continuamente durante i viaggi che facciamo sul nostro furgone».

Ah, dimenticavo… perché proprio Marta sui Tubi?
Giovanni: «Lo sapevo (ride, ndr). Ce lo chiedono quasi tutti, ma in realtà non c’è una sola e vera risposta… quella di oggi è che è l’anagramma di… “Mastuurbati”, con due u però».


Intervista di Valentina Matteo

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