Palkosceniko al neon - Disordine nuovo **
Disco hardcore/crossover alla Linea 77 e simili che non presenta grande originalità ma sicuramente ben prodotto e ben suonato. Riff potenti e testi politicamente impegnati caratterizzano questo album. I romani Palcoscenico al Neon riescono attraverso i loro testi a comunicare la loro natura anticonformista, e attraverso i suoni ruvidi anche la loro "incazzatura". il mio pezzo preferito? Incubi. Ospiti del disco sono Alessandra Perna e Carlo Martinelli dei Luminal, Daniele Coccia e Cristina Badaracco dei Surgery, Matteo Castaldi aka “DJ Freak”. Marco Colombo
Helena Verter – Questione di ore **/
Primo album per la band marchigiana, prodotto da Andrea Mei per la Sana Records di Milano, giunto dopo i soliti vari anni di gavetta sui palchi di un po' tutta Italia. Pescando a piene mani dal pop-rock al femminile contemporaneo (prima Alanis Morrisette, Carmen Consoli, Anouk), ne assumono tutti i pregi e difetti del caso, né più né meno: avremo dunque una manciata di brani che, per quanto orecchiabili e melodici, hanno parecchie difficoltà a farsi ricordare e distinguere dal marasma di gruppi che portano avanti la stessa proposta, senza mai fare quel passettino ulteriore per paura di non emergere, ottenendo proprio questo effetto. Eppure, le potenzialità ci sono: basti prestare un ascolto a 2:00 p.m. o Brividi, che riescono nell'ardua impresa di rompere il ghiaccio – salvo poi ritornare nel torpore coi brani restanti. Attendiamo nuovi sviluppi.
Fabio Gasparini
Ivana Cecoli – Il mondo sopra un dito ***/
Raramente capita di trovare una copertina così orribile per un disco così grazioso. Ivana Cecoli, cantautrice bolognese, con il suo strambo miscuglio di folk, ballata d'autore all'italiana, fascinazioni etniche e un briciolo di Vinicio Capossela guida l'ascoltatore tra le atmosfere fiabesche dei suoi racconti con estrema leggerezza e disinvoltura. Al primo ascolto la produzione vagamente retrò e la sbilenca espressività della voce di Ivana potrebbero far storcere il naso, ma una volta abituatisi risulta difficile non canticchiare la nenia infantile e spensierata di Cuore di panna, o non restare incantati dall'intensità degli archi di Passano alte le nuvole. Con l'aiuto di Pasquale Morgante agli arrangiamenti, questa signora di tutto rispetto confeziona un piccolo gioiellino pop decisamente in controtendenza rispetto al gusto odierno, che però non deluderà chiunque avrà voglia di avventurarvisi.
Fabio Gasparini
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