Un bel battesimo, che li lancia verso un pubblico un poco più ampio dell'ennesima nicchia indie.
I Moralisti è un lavoro ancora migliore del già superlativo La stagione del cannibale che conteneva brani che sapevano davvero lasciare una traccia indimenticabile. Il periodo ipotetico, Quando un ragazzino appicca il fuoco o la struggente Cos'è la libertà (un tocca sana per tutti i "depressi" d'Italia) rappresentano episodi di altissimo cantautorato.
Con I Moralisti, Alessandro Raina e i suoi (in parte nuovi) compagni, Leziero Rescino ex La Crus, Giuliano Dottori e Paolo Perego, proseguono nel solco del cantautorato concettuale: dieci personaggi reali, nati fra il 1950 e il 1980, si raccontano indagando su che cosa sia oggi il moralismo. Ci viene quindi raccontata nel singolo di lancio la storia del bandito De Pedis, sospeso fra crimine e redenzione, che parla al proprio padre spirituale lamentandosi di una "vita non più possibile". Un brano, leggerissimo, si intitola con amara ironia Cocaina di domenica; un altro pezzo racconta la storia di una ragazza che si scopre omosessuale; poi c'è la una madre che ricostruisce il proprio rapporto disastrato con la figlia. Si colgono tantissimi riferimenti cinematografici e ma anche storico-letterari. E' un disco niente affatto facile che va ascoltato a lungo e ad ogni ascolto sa dare nuove delizie.
Dall'ep uscito qualche mese fa viene ripescato il mito di Filemone e Bauci, due figli che riescono a far dichiarare ai genitori i fallimenti della loro generazione.
La forza degli Amor fou, forse, è anche quella di riuscire a prendere il meglio dei tanti esperimenti musicali nei quali i vari componenti della band si sono cimentati: Raina viene dai Giardini di Mirò e ha fatto parlare di sè con tanti progetti paralleli, ultimo in ordine di tempo Casador; Giuliano Dottori ha da poco pubblicato un disco solista di rara e delicata suggestione.
Ci sono già diverse date del tour: il live del disco precedente mi era piaciuto ma poteva decisamente migliorare. Se ci sarà più phatos dal vivo, per I Moralisti si prospetta un fulgido futuro.
Roberto Conti
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