Nel nuovo disco di Cosmo, intitolato L'Ultima festa, troviamo sonorità influenzate dai Subsonica e dai Depeche mode, ma con uno stile di scrittura diverso da entrambi. Segmentato, descrittivo
della realtà che vive l’uomo nella società, nella quotidianità, nell’amore e
che vive proprio l’autore stesso.
Chiari i riferimenti a Mogol-Battisti e anche
a Bugo, tra il realismo e il surrealismo presente soprattutto in Cazzate. Le voci è la canzone più rappresentativa
dell’album e il video è un agglomerato di visioni di registi, da Paolo
Sorrentino a Wes Anderson passando per David Lynch. La voce di Marco Jacopo Bianchi è una delle voci
pop più interessanti del panorama alternativo italiano, limpida, timida,
emozionante e corposa al tempo stesso. La musica elettronica-intimista di questo album
lascia spazio alla voce che si getta dall’ultimo piano di un grattacielo
lasciando il suo boato fino alla fine dell’album. Cantautorato in versione dj
set che non dispiace affatto. Ne L’altro mondo le parole risuonano come
una falsa preghiera, “In testa una festa, una vacanza, una tempesta… Non ci penso
e corro da te”.
I testi sono molto pop, molto italiani,
semplici, ma ambigui, surreali a tratti e mai banali e sono ben miscelati ai suoni
alternativi contenuti in tutto l’album. Si crea una bella combinazione, aria
fresca per il pop italiano che avrebbe bisogno di artisti di questo tipo e invece si
rivolge sempre ai soliti “ignoti” che spesso non hanno più novità da proporre
se non riproporre le loro stesse facce all’infinito. In Impossibile il verso “Nulla è per caso”
risuona in tutta la canzone confermando le intenzioni del cantautore. In tutto l’album si respira tanta malinconia e amore, soprattutto in Regata 70, canzone
dedicata alla madre, come anche la copertina dell’album, con una foto di quest’ultima da giovane. L'Ultima festa è un disco per i cultori della musica
cantautorale e, paradosso, anche per quelli della club culture. Anna Maria Russo
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