13 luglio 2012

I Modena senza Cisco: come i Litfiba senza Pelù - Riconosciti nella fotogallery del pubblico


Una lunga serenata all’ombra del Castello con le note dei Modena City Ramblers, intramontabili alfieri del folk all’italiana, combat-folk, come loro stessi amano definire il genere che mischia a meraviglia ballate e tradizioni popolari, impegno sociale e ritmi danzerecci, dialetto e capacità di parlare alle giovani generazioni.
Ed è proprio questo uno dei meriti principali dei Modena, che nonostante ormai da anni siano orfani dello storico leader Cisco riescono a richiamare un numero crescente di fan. E non è cosa da poco… Così come accade per i concerti dei Nomadi, anche giovedì sera a Novara sono arrivati fan da diverse parti d’Italia. Tutti in prima fila per ascoltare le canzoni del buskers tour, uno spettacolo che ha proposto sonorità legate alla musica da strada: dalla sterminata discografia del gruppo emiliano, i fan hanno votato sul sito alcuni brani preferiti, che sono stati ripescati nella prima parte della scaletta, più intimista, e affiancati alle canzoni più note protagoniste della seconda parte del set decisamente più danzereccio. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, piazza Martiri era piena a metà, non male per un giovedì sera e per una band certo conosciuta, ma comunque lontana anni luce dall’immaginario pop. Ne è una dimostrazione il fatto che sul profilo Facebook del sindaco, alcuni giovani novaresi abbiano chiesto se Modena City Ramblers fosse il nuovo nome dei Modena Park (una delle più note tribute-band a Vasco Rossi). Tristezza senza fine... 
Una scelta quindi coraggiosa, suffragata dal fatto che i Modena fossero impegnati anche a sostegno dei terremotati dell’Emilia ai quali durante il concerto è andato in più occasioni un accorato pensiero. Presenti in piazza anche diverse associazioni di volontariato con i priori stand ed un agguerrito manipolo di manifestanti anti-F35 con un paio di visibili striscioni.
Dopo oltre due ore di musica il concerto si è chiuso con i brani più noti che hanno letteralmente fatto scatenare la piazza sulle note di classici come In un giorno di pioggia, El presidente, Ebano, I cento passi e l’immancabile rivisitazione di Bella ciao.
Personalmente il concerto mi è sembrato deludente, per certi versi un po' anacronistico... Ma questo è il mio parere, quello della gran parte della piazza era ben diverso.
Roberto Conti


















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