Interessante ritorno quello dei Numero 6, che con I love you fortissimo rispolverano il pop scanzonato delle origini, quello che li aveva fatti conoscere al grande pubblico con pezzi orecchiabilissimi come Le parole giuste. I love you fortissimo è il quarto album della band genovese e arriva dopo anni ricchi di collaborazioni (celebri i reading con Enrico Brizzi) e di sperimentazioni, come fu per l'ep Quando arriva la gente si sente meglio che conteneva il celebre duetto con Bonnie prince Billy Da piccolissimi pezzi.
In alcuni passaggi di questo nuovo disco ci sono richiami ai primi R.E.M., quando incidevano ancora per l’etichetta indipendente I.R.S., o ai Baustelle lessicalmente meno arzigogolati. Con 200 mg il disco inizia con un’esaltazione all’iperattività. Poi è il turno del singolo Maledetta, costruito su ritmi jazz-carairibici e sull’alternarsi di chitarre e fiati. Il regno dei no è un inno alla frustrazione per il lavoro precario. I temi sono la ribellione, la rabbia, la sofferenza… pur cantati con moderazione moderazione e allegria. Il pensiero che può riassumere I love you fortissimo si può rintracciare nelle strofe di Il personaggio, uno dei brani più riusciti dell’album: “scherzo ma so di non esser così lontano dalla realtà / una realtà che mi fa sorridere /scherzo ma so di non esser così lontano dalla realtà / la verità è che non ne posso più”.
Distaccarsi dal mondo perché stufi delle amarezze, questo è il messaggio ricorrente nell’ultimo lavoro dei Numero 6. La ballata Più di un’esigenza sottolinea ancora una volta il desiderio di evadere dalle ostilità, caratterizzate anche dalla difficoltà nel mantenere legami stabili con l’altro sesso. Chiude l’album La purezza di Veronica, un rock d’autore in cui le riflessioni vengono distrutte dalla cruda realtà, in cui domina la frenesia e il materialismo (esemplare l’ultima strofa: “la tristezza di Veronica / è sparita come i guerriglieri in Sudamerica / quando urlare è inutile / neuroni senza dignità in coda per l'I-pad”). I love you fortissimo è un lavoro ben impostato in cui il pop torna a farla da padrone dopo anni di esperienze e sperimentazioni.
Marco Pagliari
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