30 aprile 2011

Il Concertone del 1 Maggio al tempo delle divisioni sindacali e dei negozi sempre aperti

Da Ennio Morricone a Caparezza passando per Dalla-De Gregori, Gino Paoli e tanti altri, il Concertone del Primo Maggio tocca come mai prima le sponde della musica italiana. Non mancherà neppure la satira ma sarà in salsa “par condicio”.

Le elezioni sono vicinissime. Il presidente Rai Paolo Garimberti, aprendo la consueta conferenza stampa in Viale Mazzini, ha evidenziato un aspetto unico di questo primo maggio che “cade” nell’anno delle celebrazioni dell’Unità d’Italia: «Diventa così indissolubile il nodo fra la Festa del Lavoro e il 150esimo». Presente anche Neri Marcorè che quest’anno fa il suo debutto alla conduzione del Concertone: «La parte dedicata alla satira - annuncia - sarà molto sacrificata. Ma io e Luca Barbarossa faremo qualcosa che abbiamo già sperimentato in “Attenti a quei due”, naturalmente tenendo conto della par condicio che impone di fare satira in parti uguali per maggioranza e opposizione. Anche se - tiene a rimarcare - la satira dovrebbe essere libera».Marcorè, che assicura, «non mancheranno momenti per la riflessione», canterà anche “Dolcenera” di Fabrizio De Andrè «in omaggio al Giappone colpito dal terremoto. Ci sarà poi - rivela l’attore- un contributo di Camilleri e di Celestini. Ma non solo». Si partirà, annuncia l’organizzatore storico del Concertone Marco Godano «con il pezzo straziante ed emotivo scritto appositamente dal premio Nobel Ennio Morricone dal titolo “Elegia per l’Italia”. Si proseguirà con il “Va pensiero” (Gino Paoli ne canterà una propria versione cui seguirà quella lirica) e con “Il trovatore”, rendendo omaggio al grande direttore Arturo Toscanini che, dopo essersi rifiutato di dirigere “Giovinezza” (all’epoca obbligatorio) e in concomitanza con le leggi razziali si trasferì negli Usa». Non mancherà “Bella Ciao”, un altro tassello importante nel percorso artistico del Concertone. Alle 23 e 30 orchestra e coro si uniranno per l’Inno di Mameli, ma ci sarà anche la versione rock di Eugenio Finardi. Tanti gli artisti che riempiranno con la loro musica la grande piazza oltre a quelli già richiamati: Daniele Silvestri, Peppe Servillo e Fausto Mesolella, Modena City Ramblers, Bandabardò, Edoardo Bennato, Paola Turci, Enzo Avitabile (con Raiz e Cò Sang), Bandervish, ed Edoardo De Angelis. Grande rilievo avrà quest’anno il ruolo dell’Orchestra Roma Sinfonietta composta da 72 elementi a cui si accompagneranno i 60 del Coro. E tutti saranno sempre sul palco. Ragione per cui è stato necessario modificare il solito assetto. Questa volta ci saranno due carri a 50 metri l’uno dall’altro che diventeranno due palchi su cui i concerti si muoveranno. L’Orchestra Roma Sinfonietta sarà diretta in momenti diversi da tre grandi direttori: Ennio Morricone che, alla sua “prima” sul palco di Piazza S. Giovanni, dirigerà la sua “Elegia per l’Italia”; al Maestro Francesco Lanzillotta sarà affidata la direzione dei brani dedicati alle celebrazioni dell’Unità d’Italia “Bella Ciao”, l’Inno di Mameli e Te vojo bene assaje con Peppe Servillo e Fausto Mesolella. Mentre l’incontro tra la musica sinfonica e il rock di alcuni tra gli artisti di questa edizione sarà invece diretto dal Maestro Alessandro Molinari. Anche il rapper napoletano Lucariello sarà sul palco del primo maggio e presenterà live il nuovo album “I Nuovi Mille”. Aprirà la sua esibizione con una strofa del brano Cappotto di Legno, nato qualche anno fa da un’intensa corrispondenza con lo scrittore Roberto Saviano e ispirato alle vicende di “Gomorra”. r.co.

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