Cita anche Novara nell'ultimo cd di Enrico Brizzi e Numero 6 contenente il reading tratto dal libro Il pellegrino dalle braccia di inchiostro. Le avventure di quattro camminatori lungo la via Francigena, tratte dall'ultima fatica letteraria dello scrittore bolognese, si trasformano in uno spettacolo (appena uscito su cd), in cui la parte musicale non si limita a fare da sottofondo alle parole del libro. La voce di Brizzi e la musica+voce dei Numero 6 si incrociano e si uniscono per creare un nuovo testo, un nuovo prodotto. La traccia sei, "Peggio delle piattole", racconta uno snodo cruciale dell'avventura on the road del protagonista e dei suoi tre amici -Galerio, Leo ed Elvio- in viaggio lungo l'antico itinerario medievale di pellegrinaggio che unisce Canterbury a Roma; la loro vicenda si congiunge a quella di un altro misterioso personaggio, un pellegrino tedesco di nome Bern, diretto a Novara. E' questo uno dei momenti chiave della storia: Bern, cattolico fanatico e intransigente dal corpo ricoperto di tatuaggi a sfondo religioso, dichiara di essere stato prescelto da san Giacomo per aiutare i pellegrini in difficoltà, e a quanto pare è convinto che Dio li abbia destinati a viaggiare insieme.
Lui è diretto all'ospitale del San Bernardo, e poi a Novara, dove a quanto pare sono sepoliti i resti del suo protettore, di cui andrà alla ricerca diventando poi il personaggio principale attorno al quale si svolgerà l'intero plot del libro.
Nel disco, vale la pena sottolineare in apertura la scelta di utilizzare musiche tirate, rock, in controtendenza rispetto al classico reading acustico, scelta che è in grado di dare un'atmosfera elettrica. In tutti i sensi: il recitato di Brizzi è nervoso, declamato, a tratti sopra le righe, sostenuto da musiche scarne e taglienti, attraversate da synth che sono ormai un marchio di fabbrica per il gruppo genovese. Le voci di Michele Bitossi e Stefano Piccardo dei Numero 6 costituiscono invece la variabile impazzita: le linee vocali bilanciano la foga di Brizzi, creando un amalgama sonora equilibrata e accattivante, ma rilanciando al contempo l'inquietudine sottesa all'intero disco.
A livello narrativo, le voci cantanti formano inizialmente una sorta di coro greco, a chiosare su quanto raccontato da Brizzi come fossero osservatori esterni. Nel corso del viaggio cambiano però ruolo, calandosi direttamente nella storia e facendo apertamente il tifo per Bernard, il pellegrino tatuato, personaggio chiave del racconto. Questo cambio di prospettiva costringe l'ascoltatore a mettersi maggiormente in gioco, abbandonando una posizione neutra per scendere a patti con i personaggi narrati. Anche per questo motivo, "Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" riesce a raggiungere l'obiettivo di coinvolgere chi ascolta e di spingerlo al riascolto per cogliere al meglio le sfumature di musiche semplicemente esatte.
Lo spettacolo, avvincente ed emozionante dal vivo, mantiene così intatta la propria forza anche su disco e colpisce nuovamente nel segno, aprendo forse la strada a un modo diverso di unire musica e parola scritta. Il tour riprenderà nel prossimo mese di maggio. g.oc.
Lui è diretto all'ospitale del San Bernardo, e poi a Novara, dove a quanto pare sono sepoliti i resti del suo protettore, di cui andrà alla ricerca diventando poi il personaggio principale attorno al quale si svolgerà l'intero plot del libro.
Nel disco, vale la pena sottolineare in apertura la scelta di utilizzare musiche tirate, rock, in controtendenza rispetto al classico reading acustico, scelta che è in grado di dare un'atmosfera elettrica. In tutti i sensi: il recitato di Brizzi è nervoso, declamato, a tratti sopra le righe, sostenuto da musiche scarne e taglienti, attraversate da synth che sono ormai un marchio di fabbrica per il gruppo genovese. Le voci di Michele Bitossi e Stefano Piccardo dei Numero 6 costituiscono invece la variabile impazzita: le linee vocali bilanciano la foga di Brizzi, creando un amalgama sonora equilibrata e accattivante, ma rilanciando al contempo l'inquietudine sottesa all'intero disco.
A livello narrativo, le voci cantanti formano inizialmente una sorta di coro greco, a chiosare su quanto raccontato da Brizzi come fossero osservatori esterni. Nel corso del viaggio cambiano però ruolo, calandosi direttamente nella storia e facendo apertamente il tifo per Bernard, il pellegrino tatuato, personaggio chiave del racconto. Questo cambio di prospettiva costringe l'ascoltatore a mettersi maggiormente in gioco, abbandonando una posizione neutra per scendere a patti con i personaggi narrati. Anche per questo motivo, "Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" riesce a raggiungere l'obiettivo di coinvolgere chi ascolta e di spingerlo al riascolto per cogliere al meglio le sfumature di musiche semplicemente esatte.
Lo spettacolo, avvincente ed emozionante dal vivo, mantiene così intatta la propria forza anche su disco e colpisce nuovamente nel segno, aprendo forse la strada a un modo diverso di unire musica e parola scritta. Il tour riprenderà nel prossimo mese di maggio. g.oc.
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