30 gennaio 2010

I milanesi ammazzano il MiAmi? L'appello all'ascolto lo lanciamo noi...

Trovo spesso di dubbio gusto la linea editoriale di RockIt, sito tra i più parziali e faziosi che ci siano in giro, ma do loro atto di impegnarsi davvero molto sul fronte della organizzazione di eventi. MiAmi, e la versione invernale MiAmi ancora di cui mi appresto a scrivere, sono una boccata d'ossigento per una Milano povera di locali, che solitamente offre alla musica indipendente il mercoledì o il giovedì sera, lasciando al week end solo le briciole o i grandissimi eventi.
Passo a presentarvi l’edizione invernale del Mi Ami Ancora di quest’anno, in programma il prossimo 6 febbraio al Leonkavallo. 3 palchi live per 15 ore di musica senza sosta. Il tutto a 10 €, birra compresa (una però!). E ancora: area relax, più di 50 espositori, reading, fumetti, dj set, autoproduzioni, live painting, ecc. Si parte sabato alle 17 e si arriva – per chi ce la fa – a domenica mattina alle 9. Chi ci sarà lo leggete sul flyer qui sopra, mentre qui trovate il programma e qua una compilation da scaricare gratuitamente con gli artisti presenti al festival. Il che non è poco!!
MiAmi si presenta come un evento da prendere nel suo complesso e poco importa se il 90% di chi ci andrà conosce solo una o due delle band che si esibiranno. Una serata collettiva per ragazzi arrembanti che il giorno dopo potranno vantarsi con gli amici di aver ascoltato gli Hormonauts o il reading di Vasco Brondi delle Luci della centrale elettrica che, se musicalmente ha molto da dire, sul fronte letterario aggiunge pochissimo a quanto già presentato nel cd.
E il giorno dopo tutti a taggarsi nelle su Facebook, mi racomando...
I palchi saranno tre e gli orari dei vari live ancora non sono stati resi noti. Mi piacerebbe proprio vedere, possibilmente con dei concerti non lillipuziani (nel senso di non brevissimi, come troppo spesso accade ai festival) i Krisma, Il pan del diavolo, My awesome mixtape, Pay, Giuliano Dottori, Marcilo Agro e il duo Maravilha, Altro, Alessandro Grazian, Bologna violenta, Casador, Ettore Giuradei, The death of Anna Karina, Moltheni e infine anche gli Hormonauts... In più magari scoprire qualche band nuova o che conosco solo di nome.
Vorrei che anche i miei amici, e tutte le persone che saranno lì, li ascoltassero davvero!
Mi piacerebbe che non ci fosse la solita gara a chi veste più "alla moda", intendendo come moda un concetto alternativo della stessa, naturalmente. Lasciamo stare la spasmodica ricerca del musicista famoso a cui chiedere una fotografia o un autografo... Ascoltiamo. Scopriamo. Sognamo con la musica e le parole. Conosciamo persone nuove: io sarei felicissimo se qualcuno mi fermasse e mi chiedesse "posso parlare con te, perchè ho una storia da raccontarti...". E' questo lo spirito che dovrebbe avere la gente che va ad un bell'evento come questo e invece la musica -paradossalmente - spesso rimane inascoltata. Tace, sovrastata dal vociare petulante di quelle persone che poi il giorno seguente, all'alba, andranno a taggarsi nelle foto o di quelle ragazze (o anche ragazzi, mica voglio discriminare, ci mancherebbe) che per tutta la sera andranno a battere la piazza alla ricerca di peni di musicisi da ingurgitare avidamente... e più famoso è il musicista, meglio è, si intende!
Detto questo, non voglio risultare polemico, semplicemente mi pacerebbe che la buona musica venisse almeno un po' ascoltata. Se sarà protagonisa o contorno, quello lo lascio decidere a voi.
Roberto Conti

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