A due anni da Bogaloo ricompaiono Giuliano Palma e i Bluebeaters con un disco che non è altro che il seguito del precedente.
Quindi un secondo ritorno al passato che potrebbe far pensare a un’astuta e ammiccante operazione commerciale in attesa di nuovi estri.
Il tutto condito con un ampio spiegamento di forze: un’orchestra di diciotto elementi a sostegno della band nata nel ’93.
La formula è la solita: vecchi brani italiani e non rivisitati in stile ska, rock steady e reggae, melodie accattivanti a volte rese piacevoli da un tocco di fantasia e dalla bella voce del leader.
Combo non aggiunge niente di nuovo, ma risulta di facile impatto e con alcuni momenti particolarmente azzeccati tipo Il cuore è uno zingaro, From Russia with love e la strumentale title track.
Unico inedito Dentro tutti i miei sogni, canzone scritta insieme a Fabio Merigo, con un arrangiamento interessante e un ritmo esotico rispetto allo stile del gruppo.
Pop italiano moderno, magari di grande impatto dal vivo, senz’altro divertente e ben eseguito.
Il problema rimane l’assenza di innovazioni e il coraggio di osare; una pacata staticità che si assesta su una linea già collaudata. Ottimo per una festa di compleanno, ma forse se ne potrebbe tranquillamente fare a meno. Mauro Carosio
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