Uscirà il prossimo 15 gennaio l'atteso disco d'esordio di Il pan del diavolo. Sono all'osso è un disco che ribolle di musica del passato, ispirata dagli atteggiamenti di eroi del rock and roll e della canzone italiana come Ghigo Agosti e Celentano, Luigi Tenco o Fred Buscaglione. Folk, rock n roll e canzone d'autore: questo al servizio del mondo assurdo creato dalle liriche di Alessandro Alosi, l'ideatore di questo progetto musicale. Tutto può succedere ed ogni canzone è un racconto perfetto in sè. A volte è uno stornello (Scarpette a punta), a volte una manciata di parole ripetute e ossessive come una fitta al petto (Bomba nel cuore). In questo album non mancano richiami anche a progetti più recenti della musica italiana come Marta sui tubi (Università, ma anche molte altre), Lombrosoo I Cosi (Ciriaco). Scritto e suonato da Il Pan del Diavolo (Pietro Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo). Unici ospiti all'interno del disco sono The Zen Circus: Ufo al basso acustico, Karim alla batteria minimale, Andrea Appino alla chitarra elettrica e voce di in Bomba nel cuore. Sono all'osso è stato registrato nella sala A delle Officine Meccaniche di Milano, è stato prodotto da Fabio Rizzo e infine mixato su nastro insieme al produttore americano JD Foster (Calexico, Marc Ribot, Capossela). Giovanna Oceania
Corde oblique - The stones of Naples ***
Il progetto dei Corde oblique ruota attorno alla figura del musicista napoletano Riccardo Principe che propone un folk raffinato e molto worldmusic. Molto belle anche le voci delle varie interpreti femminili che si alternano nei brani di questo lavoro. L'internazionalità del progetto è suffragata anche dal fatto che dal 1999 al 2009 Riccardo ha avuto l’onore di vedere i suoi brani inseriti in diverse compilation e suonare in giro per l’Europa con musicisti del calibro dei Bauhaus.
Tra i miei pezzi preferiti La città dagli occhi neri, con quella chiatarra davvero evocativa e un bel testo, The quality of silence, con quel fraseggio tra pianoforte e chitarra e Dal castello di Avella, davvero romantica. Un disco molto lontano dai tradizionali ascolti pop e rock, ma sicuramente ben suonato. Marco Colombo
Il progetto dei Corde oblique ruota attorno alla figura del musicista napoletano Riccardo Principe che propone un folk raffinato e molto worldmusic. Molto belle anche le voci delle varie interpreti femminili che si alternano nei brani di questo lavoro. L'internazionalità del progetto è suffragata anche dal fatto che dal 1999 al 2009 Riccardo ha avuto l’onore di vedere i suoi brani inseriti in diverse compilation e suonare in giro per l’Europa con musicisti del calibro dei Bauhaus.
Tra i miei pezzi preferiti La città dagli occhi neri, con quella chiatarra davvero evocativa e un bel testo, The quality of silence, con quel fraseggio tra pianoforte e chitarra e Dal castello di Avella, davvero romantica. Un disco molto lontano dai tradizionali ascolti pop e rock, ma sicuramente ben suonato. Marco Colombo
Humus - Popular greggio ***
Davvero splendido questo lavoro degli Humus, dalla provincia modenese, che ci propongono un bel folk contaminato che va a toccare anche altri ambiti musicali di contaminazione popolare. Questo Popular greggio, autoprodotto e realizzato con la direzione artistica di Tiziano Popoli è davvero un bel disco, tanto che ha ottenuto importanti riconoscimenti, entrando nella rosa dei finalisti della Targa tenco come miglior opera prima: soprattutto i testi, poetici ed impegnati allo stesso tempo, contribuiscono ad arricchire ulteriormente canzoni dai suoni raffinati, colti, che riportano ad anni passati ed ad atmosfere magiche. Tra i brani che mi hanno emozionato di più ci sono Oggi, con quella bambina che dice “L’amore quanto è bello”, Quando vado via, molto malinconica, e la Ballata del grosso Bankiere, molto ritmata e divertente. Un disco riuscito ed originale che dimostra come anche con mezzi limitati possa essere realizzato un lavoro eccellente e come l'humus possa avere così la sua rivincita. Marco Colombo
Davvero splendido questo lavoro degli Humus, dalla provincia modenese, che ci propongono un bel folk contaminato che va a toccare anche altri ambiti musicali di contaminazione popolare. Questo Popular greggio, autoprodotto e realizzato con la direzione artistica di Tiziano Popoli è davvero un bel disco, tanto che ha ottenuto importanti riconoscimenti, entrando nella rosa dei finalisti della Targa tenco come miglior opera prima: soprattutto i testi, poetici ed impegnati allo stesso tempo, contribuiscono ad arricchire ulteriormente canzoni dai suoni raffinati, colti, che riportano ad anni passati ed ad atmosfere magiche. Tra i brani che mi hanno emozionato di più ci sono Oggi, con quella bambina che dice “L’amore quanto è bello”, Quando vado via, molto malinconica, e la Ballata del grosso Bankiere, molto ritmata e divertente. Un disco riuscito ed originale che dimostra come anche con mezzi limitati possa essere realizzato un lavoro eccellente e come l'humus possa avere così la sua rivincita. Marco Colombo
Emblema - Mare senza Isole **
Un rock all’italiana con forse qualche influenza oltre confine, questo è il nuovo disco degli Emblema. Mi hanno ricordato qualcosa tra Ligabue, Il Nucleo e i romani Velvet.
Sicuramente ben suonato, i testi di Mare senza isole, non mi sono parsi particolarmente incisivi, pur facendosi rispettare. Tra gli episodi più particolari sicuramente il pezzo in inglese, Switch on overdrive, con la chitarra acustica che mi ha ricordato qualcosa anni '80. AAA è molto ironica nel testo che parla dei prodotti del Centro commerciale. Certo non stiamo ascoltando un capolavoro nè dal punto di vista creativo nè dell’originalità dei suoni, ma comunque godibile nell’ascolto. Marco Colombo
Un rock all’italiana con forse qualche influenza oltre confine, questo è il nuovo disco degli Emblema. Mi hanno ricordato qualcosa tra Ligabue, Il Nucleo e i romani Velvet.
Sicuramente ben suonato, i testi di Mare senza isole, non mi sono parsi particolarmente incisivi, pur facendosi rispettare. Tra gli episodi più particolari sicuramente il pezzo in inglese, Switch on overdrive, con la chitarra acustica che mi ha ricordato qualcosa anni '80. AAA è molto ironica nel testo che parla dei prodotti del Centro commerciale. Certo non stiamo ascoltando un capolavoro nè dal punto di vista creativo nè dell’originalità dei suoni, ma comunque godibile nell’ascolto. Marco Colombo
Max De Aloe - Apnea ***
Segnaliamo questo nuovo lavoro di Max De Aloe, armonicista jazz che insieme al pianista americano Bill Carrothers ha appena pubblicato Apnea, disco molto particolare ispirato ai racconti di Murakami Haruki. Il disco è molto intimo e suggestivo, anche perchè realizzato in duo, ed è caratterizzato dal suono molto particolare dell'armonica. Non è un disco semplice, richiede attenzione ma merita di essere ascoltato... http://www.myspace.com/maxdealoe. g.oc.
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