28 ottobre 2009

'Ascolti emergenti' di ottobre, seconda parte

Jonas first date - Requiem to Rio ****/
Una respiro internazinale e un "tiro" davvero invidiabile per questo disco dei Jonas first date, band ligure che con Requiem to Rio è al secondo full-lenght. La grintosa voce di Amanda (Amee) può ricordare quella di Gwen Stefani, naturalmente quando ancora non aveva sterzato verso il pop più commerciale; è lei l'assoluta protagonista di questo progetto che si fa notare anche per la freschezza mischiata alla potenza delle chitarre distorte. La loro musica la definirei dark-rock, anche se come già detto la vena di malinconia che connota i testi e le linee vocali non incide sulla freschezza e sull'orecchiabilità di fondo. Tra le tracce del disco si segnalano la title track e le riuscitissime melodie That girl called queen, e Rosemary, sulla scia di band come Alkailine trio, Afi e My Vhemical Romance. Un plauso agli arrangiamenti, sono ottimi! Roberto Conti


Viti di Titanio - Il giro di vite **/
Le Viti di Titanio nascono a Napoli nell’aprile del 2005 da un’idea dei fratelli Marcello e Maurizio Vitale con l’intento di unire alla melodia e alla poetica italiana forme sperimentali di matrice internazionale. Nel 2007 debuttano con il cd promo Storie d’amanti e di demoni’. Dopo gli amanti ed i demoni protagonisti del loro primo promo, le Viti di Titanio ripartono dagli inquieti fantasmi di Henry James e del suo "Giro di Vite" a cui oltre chieder in prestito parte del nome, finiscono col condividere il continuo divenire che non risulta mai essere certezza. Tra suoni che raccolgono e sistemano pulsazioni che furono di Nick Cave and the Bad Seeds, Dirty Three, Einstuerzende Neubauten, ma anche Leonard Cohen, la band napoletana si ripresenta con l’ambizione dichiarata di unire la tradizione melodica e poetica italiana con le sonorità sperimentali di respiro più internazionale. L’ep si sviluppa su sei tracce legate da un doppio filo conduttore: da un lato l'attuale mancanza di punti di riferimento, causa di disagio interiore personale e di un’intera generazione; dall’altro un continuo incontro sonoro delle suggestioni del sud Italia con il freddo fascino nord europeo. Giovanna Oceania


Frigidaire Tango - L'illusione del volo ****
Mi rendo conto che sia abbastanza inopportuno inserire la recensione del bel disco dei Frigidaire Tango in una rubrica di ascolti emergenti. Nati all'alba degli Anni Ottanta in piena esplosione punk, I Frigidaire Tango si inseriscono di diritto tra i pionieri della new wave in Italia: un'avventura musicale, la loro, esplosiva e tormentata, conclusasi nel 1986 e ora ripresa (a distanza di 25 anni) con un nuovo album prodotto da Giorgio Canali che vede la formazione originale collaborare con ospiti come Federico Fiumani (Diaframma), Aldo Tagliapietra (Le Orme), Diego Galeri (Miura ed ex Timoria) e Fabio Trentini (Guano Apes). I testi cantati in italiano, un'esperienza nuova per la band, sono il trade union di questo disco che prpone brani assai diversi che crescono di intensità man mano che si prosegue nell'ascolto del disco, ricordando a tratti esperienze come i CCCP (Mescola le razze) a tratti brani più vicini alla scena new wave (Poesia di luce) o al cantautorato d'autore con una buona dose di psichedelia. Il disco per me è stata una bella scoperta. Chi ha qualche anno in più di sicuro saprà apprezzare e ricordare una band che fu gloriosa nella musica degli Anni Ottanta e che ora si ripropone con la consapevolezza di avere ancora qualcosa da dire. Roberto Conti

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