25 settembre 2017

Minæ, l'EP d'esordio è una manata in faccia

Ecco qui l'EP d'esordio dei Minæ. Trattasi di un progetto che vede insieme tre musicisti provenienti da background differenti: a Ivan Forloni e Andrea Fortini, provenienti dai Minerva, si aggiunge Gianluca Ielmini, ex PHP e Fratelli Calafuria. Il power trio nasce con la pretesa di essere, letteralmente (prendo dal comunicato stampa), "una manata in faccia".


L'EP, dai ritmi molto serrati e dai BPM accelerati, dura nella sua totalità, meno di 13 minuti. Il brano d'apertura, Lobby boy, dura un minuto e mezzo. Gli altri, tutti intorno ai due minuti e mezzo. Per altre band si sarebbe detto "è impossibile farsi un'idea ascoltando così poco". Ma tale scusa non regge quando si ascolta questo disco dei Minæ, dove, per la verità, è tutto molto chiaro sin da subito. C'è un recupero delle sonorità grunge della scena di Seattle, ma il tutto è più approntato sui ritmi serrati e la botta dovuta alla velocità di esecuzione. E' un album di impatto, è il caso di dirlo. I brani proseguono serrati, l'uno dopo l'altro, senza il minimo respiro. Devastante, ad esempio, l'attacco di #NAME?#NAME?#NAME?, quando non ci eravamo ancora ripresi dalla precedente Mine. Devo dirlo? Sì, mi piace molto questa attitudine a non fare neanche la minima pausa tra un brano e l'altro. Dà l'idea di una botta atroce, e chissà dal vivo... Detto ciò, è inevitabile per certi versi pensare ai Nirvana di Bleach (sono gli stessi Minæ a dirci che dobbiamo pensare a loro) ma gli dei sul loro piedistallo erano molto più confusionari e "noise", nel caso dei Minæ invece c'è spazio per la melodia, e il "noise" è più che altro lo scombussolamento che ci rimane in testa dopo l'ascolto. Niente di nuovo, non c'è neanche da dirlo: Queer oppure Wiser than I am son brani che vanno a pescare apertamente in quei meravigliosi anni a cavallo tra gli '80 e i '90, laddove dove ognuno di noi è cresciuto, eppure vale la pena di ascoltare questo EP non fosse altro per la gran botta che dà. La "manata in faccia" di cui la band stessa vuole farsi portavoce, e ci riesce. Complimenti! P.S.: il disco esce per Inconsapevole records e il cartoncino che contiene il CD è un bellissimo pop-up sullo stile del libro cartonato del Piccolo Principe (ma più cattivo). Marco Maresca 

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