16 novembre 2015

Gleaming, il disco di Herself and the laissez fairs da ascoltare senza allacciare le cinture

Gleaming è la quinta uscita discografica di Gioele Valenti, in arte Herself. L’album è uscito per Deambula records il 10 novembre 2015. Qualche mese fa in un secret show organizzato proprio da AsapFanzine ne rimasi molto colpito, tanto che quando mi assegnarono la recensione di questo disco la accettai con gran piacere.

Cliccando "play" mi stupisco di ricordare ogni singola traccia. Ottimo segnale. Non è per niente semplice comporre canzoni in grado di annidarsi nella mente dell’ascoltatore e rimanerci fino a nuovo richiamo. Il live che ascoltai era basilare e rarefatto: chitarra, voce e pochi effetti. Su disco invece si nota un grandissimo e coinvolgente lavoro di arrangiamento, merito anche dei grandi musicisti che accompagnano Gioele in questa avventura musicale dalle atmosfere seventies, i The Laissez fairs.
Nulla è fuori posto perché tutto è essenziale. Credo che questo sia il più grande punto di forza del disco: la sua immediatezza, freschezza e totale assenza di falle musicali che ne affatichino l’ascolto. Forse anche il fatto che l’album sia composto da sole cinque tracce va in questa direzione. Torches (Part 1), brano che incanta e inquieta, abbandona l’ascoltatore su un filo teso nel vuoto. La voce di Gioele è persa tra ingenuità e follia. Per fortuna arriva I don’t mind a salvarci e spazzarci via come una foglia sospinta da una folata di vento autunnale. Senza ombra di dubbio il brano più pop e radiofonico del disco. Torches (Part2) e Nihil ci catapultano in psichedelici e infiniti prati colorati, dove correre a perdifiato senza staccar mai gli occhi dal cielo. The River, con la sua struttura lo-fi, un’affascinante sezione d’archi e un coinvolgente assolo di chitarra, ipnotizza ed emoziona per quattro minuti e mezzo. Quando tutto finisce, la voglia di ricominciare Gleaming da capo è forte. Anche questa volta senza allacciare le cinture, che tanto qui si preferisce correre, volare e abbandonarsi alle sensazioni. Giuseppe Musto

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