16 gennaio 2011

Le nostre scommesse per il 2011, Maria Lapi e Colore perfetto

Dopo aver pubblicato nel 2008 il singolo Luna nascente, Maria Lapi esordisce discograficamente con il suo primo album di inediti dal titolo Ignote melodie. L'album, che racchiude dieci brani più il singolo del 2008 come bonus track, è stato scritto dalla stessa Lapi in collaborazione con Cristiano Bacherotti e vede gli arrangiamenti a cura di Francesco Mantero & Band (Lele Palimento al basso, Matteo Giudici alle chitarre, Simone Bollini al pianoforte e tastiere e Cristiano Bacherotti alla batteria). La sua proposta musicale prevede un pop raffinatissimo, capace di creare ottimi momenti di suggestione. La colonna sonora per un romantico aperitivo o per una nottata alla guida dell'auto quando piove.
Nel labirinto del panorama musicale italiano, Maria trova la chiave giusta con un disco che sa conquistare, esercitando l'antica arte dell'interpretazione. L'autrice milanese si è messa in gioco con i mezzi consentiti agli artisti puri, con l'abilità vocale e con la ricerca di pezzi d'impatto: bisogna dunque tenerla d'acconto. Cantanti come lei sono merce rara (potrebbero diventare come i panda). Tra i brani da segnalare: Mani, Come il tempo, Lezioni di retorica. Roberto Conti



Uscirà nel mese di febbraio il secondo disco dei Colore perfetto, L'illusione del controllo. Cresciuta sotto l'ala proterrice di Umberto Giardini (Moltheni), ora la band perugina prova a volare da sola, e lo fa con un disco che ha recepito a meraviglia le lezioni di tanti personaggi della cosiddetta scena indie. Sono infatti numerosi i riferimenti musicali che si colgono qua e là nel disco: Paolo Benvegnù, Marlene Kuntz (Nella mia mente), i Verdena più romantici e sommessi (Brucia). Rispetto a Il debutto, che peraltro rappresentava un disco d'esordio meraviglioso (mi rammarico di aver perduto la custodia, ndr), si registra una notevole maturazione sonora, specie a livello strumentale e melodica. Impercettibile, ad esempio, è costruita a meraviglia sul tema dell'"io", cullato da sinusoidi di chitarre dolcissime, fino all'ingresso, nel ritornello, di un vibrafono (strumento che andrebbe maggiormente valorizzato) che sa regalare maggiore incisività in un brano improntato alla delicatezza.
Non mancano episodi più cupi, Come un'ombra o la ritmata Nella mia mente, dove il cantato in falsetto assomiglia al primo Maz Gazzè di Raduni ovali o Cerchi concentrici.
A livello testuale non mancano le sorprese, positivissime naturalmente, a quanto pare il lungo tour con Moltheni ha dato ampi frutti... Ma evito di raccontarvi tutto, sperando di avervi ingolosito all'acquisto.
Completa un disco, che merita di essere ascoltato nel suo insieme, una strumentale di una decina di minuti. Goduria interminabile... Roberto Conti

11 commenti:

  1. Cd di Maria Lapi sentito. Non mi sembra nulla di eccezionale e che possa cogliere l'attenzione di qualcuno. Timbro di voce che palesemente imita Carmen Consoli secondo una moda già superata. Canzoni tutte uguali. Delusione evitabile.

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  2. se il modo di cantare di maria lapi ricorda carmen consoli le cose sono 2: o hai sbagliato cd (e al posto della lapi chissà chi hai ascoltato) o hai messo su un cd di carmen consoli pensando che fosse ignote melodie.

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  3. D'accordo che i gusti musicali sono soggettivi e un artista può piacere o non piacere,ma dire che il timbro di voce di Maria Lapi è simile a quello di Carmen Consoli mi sembra una considerazione un po' campata per aria,caro recensore anonimo. Mi sa proprio che hai messo su un cd di Carmen pensando che fosse quello di Mria Lapi...

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  4. Ragazzi, ma come si fa a dire che hanno timbri simili la Lapi e la Consoli??????
    questa è ignoranza.

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  5. Ho sentito il cd: l'anonimo non può paragonare due voci agli antipodi, una così limpida e chiara, l'altra così scura e profonda..
    e poi, i pezzi non sono affatto simili: però ci vuole un orecchio un po' allenato per capire cosa dipende dagli arrangiamenti e cosa dalle canzoni in sè.
    ottimo lavoro, per me.

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  6. La somiglianza con la Consoli io proprio non la colgo.
    rob

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  7. "Timbro di voce che palesemente imita Carmen Consoli secondo una moda già superata"...beh la percezione è che la voglia di imitare ci sia...solo la voglia perchè il risultato è diverso...in peggio ovviamente...

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  8. Se la Lapi prende spunto i Colore Perfetto rasentano il plagio

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  9. Le vostre scommesse?inascoltabili...scommesse perse...vabbè

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  10. riccardo da (vi) 16.04.11
    Ieri sera dopo l'invito di un amico, sono andato ad ascoltare in un pub di Valdagno (vi) Maria Lapi, mai sentita nominare prima e quindi senza alcuna aspettativa; credo fermamente che quando un artista riesce ad emozionarti ha raggiunto il massimo della sua leggenda personale...tutto il resto è vita. Grazie Maria per far buon uso del tuo bel dono, e grazie delle emozioni che mi hai regalato.

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  11. A me il disco di Maria Lapi è piaciuto. Gli arrangiamenti sono il punto debole, a parte per Luna Nascente perché in questo pezzo li ho trovati appropriati. Per il resto le melodie sono accattivanti, i testi per lo più mi piacciono e alcune cose le ho trovate davvero interessanti (Lezioni di retorica è la mia preferita, ma mi piacciono molto anche la già citata Luna Nascente e Mani). Sul paragone con la Consoli, anch'io penso che sia campato in aria, proprio cose diverse. Secondo me il paragone lo si può fare, al più, con Esperanza Spalding (con cui si condivide l'agilità della voce e l'approccio funky all'insieme) o con Ani Di Franco, con cui trovo una certa analogia nella compostezza delle atmosfere, cioè nel tentativo di non fare musica "urlata" ma elegante.Per un disco d'esordio mi sembra un ottimo prodotto, peccato non ci sia altro.

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