Anche i bagarini l’hanno senza dubbio gradita! Biglietti introvabili: c’è chi ha pagato oltre 100 euro per non perdere l’evento!
Sono passati dieci anni non allegri per nessuno dei due, durante i quali Piero Pelù e Ghigo Renzulli sono andati smaltendo, ognuno nel proprio angolo, la rabbia e l'odio reciproco accumulato in 19 anni di Litfiba, per trovarsi poi a digerire ciò che era ovvio per loro due: la solitudine artisticamente non funziona, la coppia invece sì; soprattutto la loro, con un'alchimia litighereccia alla Mogol-Battisti.
Dai 18 (tutti ammassati contro le transenne) ai 55 anni (tutti seduti sulle gradinate) soprattutto maschi, soprattutto in chiodo e jeans, ciechi di nostalgia per il mai visto o per il troppo visto, entusiasti e quasi increduli che potesse davvero tornare il rock tirato, sporco, ideologicamente contro dei Litfiba Doc.
Unglorious Bastards, come un po' si definiscono loro stessi. Non sono vergini, Piero&Ghigo. Si sono scaldati con fior di date nella sempre accogliente Svizzera. Adesso, non gli sembra vero di essere nuovamente su un palco italiano: Piero rispolvera la sua attitudine da piranha con le ali, aggredisce il pubblico, provoca dedicando «Bambino» al Papa; ma sa anche solleticare i buoni sentimenti, con il richiamo alla questione drammatica di Emergency; animale da palcoscenico, un po' più grezzo e spettinato. Ghigo sta nel suo angolo a ricamare con la chitarra, i baffetti da sparviero che ridono per lui: un'abilità indubbia, la sua; una capacità sciamanica di tessere canzoni. Il concerto è coeso, potente, provocatorio quanto basta; due tosti così in Italia non c'erano più.
Sono già nati due nuovi singoli, il primo Sole nero uscirà il 23 aprile, mentre in giugno è previsto un live, l'anno prossimo gli inediti. La macchina infernale è partita a pieno ritmo e il repertorio è tutto Litfiba doc. Va dal primo, Desaparecido (Lulù e Marlène) al penultimo Mondi Sommersi (Sparami e Ritmo 2), con in mezzo pezzi da novanta come Terremoto, Fata Morgana, Maudit, Proibito, Spirito. E lascia fuori soltanto l'ultimo album, Infinito: «Purtroppo è l'album che ha segnato il nostro allontanamento, nato senza complicità: perché ripartire da lì?», dicono in coro. E finiamo per ricordarci delle ultime date dell'ultimo tour doc, con Piero e Ghigo affiancati ciascuno dal proprio avvocato, a rispondere ai giornalisti in un'atmosfera che si tagliava con il coltello. In quei giorni, Il mio corpo che cambia diventava la bandiera di ogni classifica, ma i due non si parlavano più. Che storia pazzesca, comunque.
Sul palco, della formazione degli anni belli c'è soltanto Daniele "Barny" Bagni al basso. Tutti ottimi: alle tastiere Federico Sagona che viene dalla band di Piero, mentre alla batteria Renzulli ha portato dall'ultima generazione Litfiba Pino Fidanza. Già, perché in questi dieci anni di iato - durante i quali Piero (48 anni) ha avuto una terza figlia che ha ora 6 anni e Ghigo (57) un maschio che ne ha tre - Piero ha fatto una propria band, con qualche fortuna poi scemante, e Ghigo i propri Litfiba, scemantissimi ancora di più. La guerra è finita (e speriamo che la pace duri, naturalmente, anche per rispetto al vecchio rock). g.oc.
I prossimi concerti: 16/17 aprile Firenze, 19 Roma, 21 Acireale, 17 luglio Noci (Bari), 19 Napoli, 22 Roma, 24 Arezzo, 26 Collegno, 27 Carpi (con Patti Smith e Elio e le Storie Tese), 29 Verona, 31 Bergamo, 5 Grottammare, 7 Majano, 10 agosto Cagliari, 13 Campofelice di Roccella, 16 Catanzaro.
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