30 agosto 2013

Les Enfants - In arrivo Persi nella notte, ep che punta sui contrasti

Persi nella notte è il nuovo ep dei milanesi Les Enfants, un minidisco ricolmo di incanto e di magia che fa della semplicità e dell’immediatezza il suo grimaldello per arrivare all’ascoltatore.
Racconta le speranze della nostra generazione (ma anche di altre) basandosi sui contrasti: l’ombra e la luce, la montagna e la città, la speranza e la disillusione.
E’ un disco che racconta l’amore: sul cemento non crescono i fiori, ma tra le crepe la terra germoglia. Questo è l’amore che raccontano i quattro pulcher(s) milanesi, amore per la musica, per l’amicizia, per le piccole-grandi gioie di ogni giorno.

Dammi un nome, il brano scelto come primo singolo, è commovente (e quando dico commovente vuol dire che mi ha commosso, nel senso lacrimale del termine): già quando lo ascoltai dal vivo mi colpì immediatamente come una freccia che attraversò il bosco di pensieri (che ricorre anche nel testo) per arrivare dritta dritta al bersaglio.
Voglio fare cash per portarti al mare, per portarti via con me, per sognare insieme… recita la traccia successiva: siamo di fronte ad un altro testo molto semplice ed immediato, che il desiderio di comunicare e la profonda voce di Marco Manini riescono a rendere profonda canzone d’amore.
Prendi tempo è un’altra prova della leggerezza e della peculiarità compositiva della band che abbina a chitarra e basso anche farfisa, synth e metallofono, oltre alla scarnissima batteria suonata dallo stesso Manini mentre canta.
Se Vasco Brondi con le sue Canzoni da spiaggia deturpata aveva incarnato lo spleen di una generazione perduta degli Anni Zero, i Les Enfants da quelle macerie hanno fatto sgorgare fresca acqua di sorgente. E lo vogliono dire a tutti. La forza comunicativa è la stessa.
Unico neo del disco, la copertina che richiama un po’ i Teletubbies. Roberto Conti 


*****


Finalmente son riuscito ad avere, direttamente dalle mani dei Les Enfants, il loro bellissimo secondo EP dal titolo Persi nella notte. Si tratta di un disco estremamente diretto, che continua il filone iniziato con il primo omonimo disco. Uno degli aspetti che più mi hanno colpito è il richiamo alla natura: 
il cielo grigio di Milano contrapposto al bosco dei pensieri, alle cime (degli alberi, ndr), alla foresta magica, alla purezza della sorgente. Ci troviamo di fronte a un piccolo gioiello pop, dove non mancano le sfumature: dal dub-reggae (Cash che mi ha ricordato i Police) ai sintetizzatori, passando per sonorità d'oltremanica.
L
a voce di Marco Manini purtroppo si sente un po’ lontana, dal vivo invece è epica, fantastica, non cala mai ed è unica nel timbro. 
Il disco nel complesso è talmente ben studiato che il risultato finale è un indie rock laccato di dream pop, è "sognante" perché se chiudi gli occhi ed ascolti i "bambini" potrai entrare nel loro mondo incantato. Marco Colombo

1 commento:

  1. gran bell ep di una giovane band promettente!!!!
    marco colombo

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