I Cosmetic non sono propriamente una formazione di primo pelo, sono in giro da dieci anni e approdano con questo Non siamo di qui al loro secondo lavoro in studio. Si tratta di un disco cantato in italiano dalle sonorità variegate, loro dichiarano di avere molteplici riferimenti, fra tutti i My bloody Valentine e altri nomi più o meno di spessore della cosiddetta scena indipendente e shoegaze. L'impressione è quella di un disco ben fatto, ma con poco da dire al di là di tanti buoni episodi. La voce è un po' la croce e delizia del progetto, a tratti risulta deliziosa a tratti nauseante. In alcune tracce c'è molto pop e si scorgono ingombranti, quanto inconsapevoli riferimenti: il giro di basso della prima traccia, Bolgia celeste, è assai simile a Bitch di Meredy Brooks. Tra gli episodi che mi sono piaciuti di più citerei Carlo e Crostata, supportati dal ritmo più incalzante che mostra il lato migliore di questo Non siamo di qui. Roberto Conti
Palkosceniko al neon - Lungo la strada ***
Per suonare in giro bisogna avere qualcosa da presentare, ecco quindi che i romani Palkosceniko al neon presentano un nuovo ep, Lungo la strada. Devo dire che rispetto ai lavori precedenti la qualità della registrazione mi sembra abbia fatto un passo in avanti. Dal punto di vista musicale non ci sono particolari novità, la band (si potrebbe anche parlare di collettivo) porta avanti con convinzione un percorso musical-politico del quale c'è un gran bisogno. Testi parlati, un po' rap un po' alla Massimo Volume, suoni di impatto e vagamente hard core. Un ascolto lo meritano di sicuro. Giovanna Oceania
Per suonare in giro bisogna avere qualcosa da presentare, ecco quindi che i romani Palkosceniko al neon presentano un nuovo ep, Lungo la strada. Devo dire che rispetto ai lavori precedenti la qualità della registrazione mi sembra abbia fatto un passo in avanti. Dal punto di vista musicale non ci sono particolari novità, la band (si potrebbe anche parlare di collettivo) porta avanti con convinzione un percorso musical-politico del quale c'è un gran bisogno. Testi parlati, un po' rap un po' alla Massimo Volume, suoni di impatto e vagamente hard core. Un ascolto lo meritano di sicuro. Giovanna Oceania
Il sogno e il veleno - Di stelle in un caffè **/
Alex Secone propone questo suo elegante progetto solista, nell'ep Di stelle in un caffè. Alla nostra redazione arrivano tantissimi dischi, alcuni buoni, alcuni meno, alcuni dalla grafica lodevole (come questo) altri più home made. In questo ep si percepisce tanta voglia di far ascoltare agli altri qualcosa di proprio: Alex ha una voce calda ma a mio avviso non troppo comunicativa, l'accompagnamento musicale è minimale e acustico (piano, chitarra e poco altro), i testi piuttosto canonici. Il prodotto è buono, ma non si capisce bene a quale target possa essere rivolto, se a un ascoltatore mainstreem da Radio Italia o a uno dal palato più alternativo e ricercato. Il brano che mi piace di più la strumentale Canzone di notte. Giovanna Oceania
Alex Secone propone questo suo elegante progetto solista, nell'ep Di stelle in un caffè. Alla nostra redazione arrivano tantissimi dischi, alcuni buoni, alcuni meno, alcuni dalla grafica lodevole (come questo) altri più home made. In questo ep si percepisce tanta voglia di far ascoltare agli altri qualcosa di proprio: Alex ha una voce calda ma a mio avviso non troppo comunicativa, l'accompagnamento musicale è minimale e acustico (piano, chitarra e poco altro), i testi piuttosto canonici. Il prodotto è buono, ma non si capisce bene a quale target possa essere rivolto, se a un ascoltatore mainstreem da Radio Italia o a uno dal palato più alternativo e ricercato. Il brano che mi piace di più la strumentale Canzone di notte. Giovanna Oceania
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