Sono all'osso lo abbiamo già ottimamente recensito alcuni mesi fa e non è da escludere che tra qualche settimana possa arrivare una Targa Tenco a suggellare il piccolo-grande successo di questo album dalle sonorità folk crude e dirette. Una sorta di dejavu, con quanto avvenuto di recente con Canzoni da spiaggia deturpata del "fenomeno" Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica), anche se in realtà il percorso del Pan del diavolo assomiglia più a quello di un'altra band made in Sicilia, i Marta sui tubi, con cui condividono la veracità e il gusto dell'improvvisazione degli esordi. Il leader è Pietro Alessandro Alosi, voce, chitarra e grancassa (appositamente riadattata per essere anche un sonaglio e per fare il maggior rumore possibile nei live vibranti e sudatissimi); Gianluca Bartolo chiude il cerchio con chitarre, cori e all'occorrenza banjo. Li abbiamo sentiti alla fine di luglio al Libra Festival ad Andorno Micca, nel Biellese. Il concerto è stato interessante ed intenso. Non c'era molta gente, anche se era gratis, ma i piemontesi arrivano sempre un po' tardi... e quindi tra qualche mese per loro ci sarà il pienone, quando magari il giovanissimo duo avrà abbandonato l'umiltà del momento (speriamo di no).
Credo sia proprio questo uno dei punti di forza, l'umiltà. Al di là della musica, trascinante e stralunata - ricca di suggestioni al punto giusto - loro sono gentili e non tralasciano di parlare con i fan, che al giorno d'oggi per una band è importante. Suonano senza un batterista (chissà se per scelta artistica o economica) ma l'assenza non si sente poi troppo. Scommettiamo quindi in fretta sui bravi siciliani, prima che con la papabile targa tenco tutti i critici se ne riempiano tardivamente la bocca. Roberto Conti
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