Una cena con i compagni di scuola del liceo. Emozioni e ricordi che sembravano sepolti dal tempo riaffiorano. E mi piace tornare a quella stagiona illuminata. Ascoltare l'ultimo album degli ebolitani Alibia, Manuale apocrifo delle giovani marmotte, mi ha suscitato questa sensazione. Splendidi i testi, sublimi le musiche che rispetto agli album precedenti fanno un passo in avanti nel verso della leggerezza e dell'orecchiabilità. Deliziosa l'open track Il mio secolo, più introspettive le tracce seguenti L'estate che non c'è e Il segreto che rimandano vagamente agli Scisma con le voci, maschile e femminile, che si intrecciano in una perfetta commistione vocale.Come i compagni di classe, però, ce n'è qualcuno che mal si sopporta o che si trova estremamente noioso: L'idea di te fa parte di quel genere di brani che difficilmente possono fare gola ad un ascoltatore di primo pelo che non abbia già approfondito la discografia degli Alibia, assaporandone l'inedia e gli episodi più dilatati e rarefatti. Il ritmo torna su con Il moto circolare. Ottimo episodio anche la traccia di chiusura, la romanticissima Coordinate per il futuro, dove il viaggio mentale è davvero a portata di mano, ti prende e ti porta via come una corrente calda ed ebbra.
Roberto Conti
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