Gli Enil La Fam presentano Midst, primo lavoro in studio della band che raccoglie ed elabora in maniera del tutto personale la lezione industrial e post rock di matrice americana. Come suggerisce lo stesso titolo, Midst, via di mezzo, siamo davanti ad un album che a parte il packiging già accattivante presenta dei buoni suoni rock con qualche puntatina al grunge, tuttavia non presenta quell'originalità che fa poi ricordare un disco da un altro.
I testi sono abbastanza impegnati con un occhio di riguardo ai rapporti umani. Tra i pezzi che mi sono piaciuti di più Sam molto dura con delle belle chitarre che poi sfociano in un'apertura sul ritornello e poi Load stile Porcupine Tree. Raw mi ha invece ricordato nella chitarra acustica addirittura gli italiani Marta sui Tubi nel brano Vecchi difetti. Due stelle bastano perchè si tratta di "cose" già sentite. Marco Colombo
I testi sono abbastanza impegnati con un occhio di riguardo ai rapporti umani. Tra i pezzi che mi sono piaciuti di più Sam molto dura con delle belle chitarre che poi sfociano in un'apertura sul ritornello e poi Load stile Porcupine Tree. Raw mi ha invece ricordato nella chitarra acustica addirittura gli italiani Marta sui Tubi nel brano Vecchi difetti. Due stelle bastano perchè si tratta di "cose" già sentite. Marco Colombo
Alessandro Carbonetti - La tregua della piramide ****
Alessandro Carbonetti, un pazzo o un genio? Decidetelo voi....
Sul suo myspace la biografia riporta poche informazioni: “Alessandro Carbonetti nasce a Roma nell'estate torrida del 1986. Nell'estate torrida del 2009 registra questo disco. D'estate sono sempre di buon umore”. Nelle influenze leggiamo: “E sulle stuoie, tra salsedine e pastoie/Tra la disco e le sue noie/Il pelo e le sue figlie/Sarò un Cristo mediatico/Che plana sulle spiagge”.
Carbonetti, romano, classe 1986, inzia a scrivere prima dei venti anni. Un suo brano viene selezionato nella rassegna “Un punto per i sogni” e stampato in un cd patrocinato dal Comune di Roma. Decide di raccogliere in questo disco autoprodotto le canzoni che più lo hanno rappresentato in questo periodo di scrittura. Il risultato è La tregua della piramide, un disco composito, molto variegato, che ha la pretesa di accompagnare l’ascoltatore in un percorso musicale e umano. Davvero una bella pretesa: personalmente ho deciso di "amare" questo disco perchè difficilmente si trovano artisti di una tale originalità.
Passiamo da brani molto intimi come Le Isole ed Evapora stile Luci della Centrale Elettrica a pezzi dall’originalità incredibile come Giuseppe e Maria, dissacrante e attuale. A voi l'ascolto del testo. Un bel 4 stelle da parte mia. Marco Colombo
Alessandro Carbonetti, un pazzo o un genio? Decidetelo voi....
Sul suo myspace la biografia riporta poche informazioni: “Alessandro Carbonetti nasce a Roma nell'estate torrida del 1986. Nell'estate torrida del 2009 registra questo disco. D'estate sono sempre di buon umore”. Nelle influenze leggiamo: “E sulle stuoie, tra salsedine e pastoie/Tra la disco e le sue noie/Il pelo e le sue figlie/Sarò un Cristo mediatico/Che plana sulle spiagge”.
Carbonetti, romano, classe 1986, inzia a scrivere prima dei venti anni. Un suo brano viene selezionato nella rassegna “Un punto per i sogni” e stampato in un cd patrocinato dal Comune di Roma. Decide di raccogliere in questo disco autoprodotto le canzoni che più lo hanno rappresentato in questo periodo di scrittura. Il risultato è La tregua della piramide, un disco composito, molto variegato, che ha la pretesa di accompagnare l’ascoltatore in un percorso musicale e umano. Davvero una bella pretesa: personalmente ho deciso di "amare" questo disco perchè difficilmente si trovano artisti di una tale originalità.
Passiamo da brani molto intimi come Le Isole ed Evapora stile Luci della Centrale Elettrica a pezzi dall’originalità incredibile come Giuseppe e Maria, dissacrante e attuale. A voi l'ascolto del testo. Un bel 4 stelle da parte mia. Marco Colombo
“Gli Abitudinari” è un disco che sarebbe riduttivo descrivere con una sola parola che ne definisca lo stile. Ogni canzone è un film, un concentrato di immagini mentali difficili da racchiudere nello stesso cassetto. A partire da “Mare”, il brano più squisitamente pop del disco, fino ad arrivare al rock ‘n roll alla Chuck Berry di “Barrie” ed all’intimita psichedelica di brani come “La precisione” e “Viaggio Spesso”. Influenze che vanno dai gloriosi '60 sino agli anni '90 contribuendo a creare il sound caratteristico dei Venua, costruito intorno a testi immediati e descrittivi, dinamiche del basso elettrico create da un synth analogico, chitarre crude, vere e visionarie, tempi e suoni di batteria molto intensi. Il tutto arricchito da quel “calore” vintage che solo l’uso di strumenti analogici regala. L’uscita del disco è accompagnata dal secondo singolo “Funziona bene”, per il quale è stato realizzato inoltre un visionario videoclip in stop motion dal giovane e promettente regista Martino Pompili. g.oc.
Giancarlo Onorato - Sangue Bianco ***
Un album, Sangue bianco, in cui Onorato reinventa il modo di sentire la canzone: un distillato del pensiero musicale di uno dei più intensi e lirici autori in circolazione. Qualcosa che va oltre le definizioni dei generi stessi, e che ben rappresenta il nuovo corso dell'autore.
A oltre quattro anni dal precedente “Falene”, disco considerato all’unanimità dalla critica uno dei migliori dischi degli ultimi anni in Italia, Onorato propone dieci nuovi brani evocativi in questo nuovo sangue bianco (titolo rigorosamente in minuscolo così come il suo nome scritto con la "g" minuscola e la "c" maiuscola) tra cui i singoli "Sasha" e "L'illusione di Salvezza" oltre a diversi adattamenti poetici estratti dalle liriche di Anna Lamberti-Bocconi ("Il Carnevale dei Morti"), Else Lascker-Schuler ("Else Lied") e Paola De Benedictis ("Io Ti Battezzo").
Registrato in cinque studi diversi tra Piemonte, Veneto e Lombardia, sangue bianco vede la partecipazione di oltre 25 musicisti sotto la direzione artistica dello stesso Onorato. g.oc.
A oltre quattro anni dal precedente “Falene”, disco considerato all’unanimità dalla critica uno dei migliori dischi degli ultimi anni in Italia, Onorato propone dieci nuovi brani evocativi in questo nuovo sangue bianco (titolo rigorosamente in minuscolo così come il suo nome scritto con la "g" minuscola e la "c" maiuscola) tra cui i singoli "Sasha" e "L'illusione di Salvezza" oltre a diversi adattamenti poetici estratti dalle liriche di Anna Lamberti-Bocconi ("Il Carnevale dei Morti"), Else Lascker-Schuler ("Else Lied") e Paola De Benedictis ("Io Ti Battezzo").
Registrato in cinque studi diversi tra Piemonte, Veneto e Lombardia, sangue bianco vede la partecipazione di oltre 25 musicisti sotto la direzione artistica dello stesso Onorato. g.oc.
Non Giovanni - Walking ***
Giovanni Santese, in arte Non Giovanni è un cantautore bolognese di cui ascoltiamo questo Ep intitolato “Walking”, umile e originale lavoro composto da da quattro pezzi che mischiano un pop cantautorale più classico con qualche variazione di elettronica “povera”, attraverso un multieffetto per la voce, e con l'accompagnamento della sola chitarra. Il disco si apre con “L’Orlando Innamorato” alla De Gregori che Non Giovanni nel booklet definisce canzone ingenura ed allegara, poi “Non sarà mica la fine del mondo”, “Giornata Strana” e la title track anche essi brani semplici, cantati con una vocalità pulita. Per Walking l’autore spiega che rappresenta un piccolo manifesto, un ritorno alla natura. Ho apprezzato questo lavoro essenziale proprio per la sua veste spoglia. A volte l’essenziale è più importante di tutto quello che ci sta intorno. Marco Colombo
Giovanni Santese, in arte Non Giovanni è un cantautore bolognese di cui ascoltiamo questo Ep intitolato “Walking”, umile e originale lavoro composto da da quattro pezzi che mischiano un pop cantautorale più classico con qualche variazione di elettronica “povera”, attraverso un multieffetto per la voce, e con l'accompagnamento della sola chitarra. Il disco si apre con “L’Orlando Innamorato” alla De Gregori che Non Giovanni nel booklet definisce canzone ingenura ed allegara, poi “Non sarà mica la fine del mondo”, “Giornata Strana” e la title track anche essi brani semplici, cantati con una vocalità pulita. Per Walking l’autore spiega che rappresenta un piccolo manifesto, un ritorno alla natura. Ho apprezzato questo lavoro essenziale proprio per la sua veste spoglia. A volte l’essenziale è più importante di tutto quello che ci sta intorno. Marco Colombo
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